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C. DE ANTONELLIS

89794

DE' PRINCIPI DI DIRITTO PENALE

CHE SI CONTENGONO

NELLA

DIVINA COMMEDIA

CON PREFAZIONE

E A CURA

DELL'AVV. VALERIO SCAETTA

GET SPERA

CITTÀ DI CASTELLO

S. LAPI TIPOGRAFO-EDITORE

1894

PROPRIETÀ LETTERARIA

PREFAZIONE

Che si trovino pene e delitti registrati nel testo della divina Commedia, non è a dubitare; ora l'autore dell'opuscolo che, ad istanza del direttore, ristampiamo in questa Collezione di opuscoli danteschi inediti o rari, vuol riguardare il testo medesimo come fonte di diritto penale, e si propone di dimostrare che sia veramente tale, cioè un'opera fecondissima dei principî di legislazione penale, e che in ciò il poeta abbia preceduto, di circa cinque secoli, l'odierna codificazione. L'autore trae questo convincimento ponendo mente alla gradazione delle pene nell' Inferno messa in rapporto colla scala delle pene nei nostri codici, e riflettendo alla giustezza logica con che vennero dal poeta applicate ai dannati, a norma dei lor malefizî; e, senz'altro, ravvisa nel poeta stesso il primo legislatore penale che in Italia non solo, ma in tutta Europa, nella presente civiltà, sia stato.

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