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Milano.

Tip. dello Stab. della Società Editrice Sonzogno.

AL PROFESSORE

CARLO WITTE

CHE PER GLI STUDJ SPESI O PROMOSSI

FECE DANTE CITTADINO DI GERMANIA

E SE STESSO D'ITALIA

EUGENIO CAMERINI

INTITOLA QUESTO VOLUME

COME AD AUSPICE ILLUSTRE ED ACCLAMATO MAESTRO.

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1

Vita di Dante.

3

I maggiori di Dante, dice Leonardo Bruni', furono in Firenze di molto antica stirpe, in tanto che lui pare volere in alcuni luoghi2 i suoi antichi essere stati di quelli romani che posero Firenze; e Filippo Villani specificò la famiglia, dicendo essere quella dei Frangipani, così chiamata dall'avere in una carestia distribuito e franto gratuitamente il pane al popolo. Ma queste cose sono molto incerte, come notava il Bruni, ed è già onore da invanirsene in Cielo, il venire dagli Elisei, antichi gentiluomini, dalla casa dei quali « era ab antico una volta, che si chiamava la vôlta della Misericordia, che tenea dall'una via all'altra, che qual uomo andasse alla giustizia o avesse meritato morte, essendo sotto, era franco da ogni persona. D

Cacciaguida degli Elisei tolse in moglie donna Aldighiera degli Aldighieri di Ferrara, i cui discendenti si chiamarono Aldighieri, nome addolcitosi poi in Alighieri. Cacciaguida nel 1147 segui l'imperatore Corrado III alla seconda crociata in Terra Santa, e pel suo valore meritò di esser fatto cavaliere. Ei vi morì.

Da Alighiero I, figlio di Cacciaguida, discese Bellincione, e da Bellincione Alighiero II giureconsulto. Di costui e di Donna Bella, di cui non si sa la famiglia, nacque Dante in Firenze verso la metà di maggio del 1265.

Le case degli Alighieri rispondevano da una parte sulla piazzetta di San Martino, dall'altra sulla piazza dei Donati e piegando ad angolo s'estendevano fino alla piazzetta de’Giuochi.

Se non possedevano molte ricchezze, non erano però gli Alighieri da dirsi poveri, poichè Dante aveva anche delle possessioni in Camerata, a San Martino, a Pagnolle e in piano di Ripoli; luoghi tutti vicini alla città.

Gli Elisei erano Ghibellini gli Alighieri Guelfi. Questi doverono due volte lasciar la patria; nel 1248 cacciati da Federigo d'Antiochia, figlio dell'imperatore Federigo II; nel 1260 per la sconfitta di Montaperti. La prima volta tornarono nel 1251; la seconda nel 1266. Donna Bella era già prima in Firenze, poichè Dante vi nacque il 1265.

A nascere di Dante il sole era nei Gemelli, costellazione influente attitudine, secondo allora si credea, alle lettere ed alle scienze; la stella, cui seguendo, non potea fallire a glorioso porto o.

1 Vita di Dants 2 Inferno, xv. Paradiso 1, — 3 Vita Dantis. - 4 Paradiso, xvi, 1-6. — 5 Malispini. - 6 Inferno, xv.

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Battezzato nel suo bel San Giovanni, ebbe il nome di Durante, accorciato poi ir Dante. Nella puerizia sua, dice il Bruni', nutrito liberalmente e dato a' precettori delle lettere, subito apparve in lui ingegno grandissimo e attissimo a cose eccellenti. Il padre suo Alighieri perdè nella sua puerizia (nel 1274 o 1275); nondimanco, confortato da' propinqui e da Brunetto Latini, valentissimo uomo, secondo quel tempo, non solamente a letteratura, ma agli altri studj liberali si diede, niente lasciando indietro che appartenga a far l'uomo eccellente. Nè per tutto questo si racchiuse in ozio, nè privossi del secolo, ma vivendo e conversando cogli altri giovani di sua età, costumato ed accorto e valoroso, ad ogni esercizio giovanile si trovava.

Coltivò eziandio le belle arti, e di sua mano egregiamente disegnava. Nella Vita Nuova racconta come nell'anniversario della morte di Beatrice, ricordandosi di lei, si pose a disegnare un angelo sopra una tavoletta. E della sua conoscenza dell'arte è prova altresì quanto dice di Oderisi e di Franco, nell'undecimo del Purgatorio, e l'amistà che tenne con Giotto, il quale lo ritrasse, tuttochè assai giovane, nella cappella del palazzo del podestà e si credono invenzione di Dante le storie dell'Apocalisse, ch'egli dipinse in una cappella di Santa Chiara a Napoli. Nè trasandò la musica. Fu ancora, dice il Bruni, scrittore (calligrafo) perfetto, ed era la lettera sua magra e lunga e molto corretta, secondo io ho veduto in alcune epistole di sua propria mano scritte 2. Il primo dì di maggio del 1274, Dante, non compito ancora il nono anno, seguì il padre in casa di Folco Portinari, orrevole e facoltoso cittadino, che festeggiava, secondo l'usanza fiorentina, il ritorno della primavera. Quivi gli apparve una figliuola di Folco, il cui nome era Bice, che aveva appena d'un mese trapassato gli otto anni, bella oltremodo e gentile, la cui imagine, dice il Boccaccio, con tanta affezione ricevè nel cuore, che da quel giorno mai, mentrechè visse, se ne dipartì.

Ed ella, scorsi nove anni, mosse il suo primo sonetto, ch'egli indirizzò ai fedeli d'amore, per averne il parere, e comincia:

A ciascun'alma presa e gentil cuore.

Beatrice (nome primitivo di Bice, per dirla col Boccaccio) si sposò a Simone de' Bardi, e il 9 giugno 1290 morì. Intorno al 1291 Dante tolse a moglie Gemma di Manetto Donati. Dante non attendeva soltanto agli studj, ma eziandio alle cure civili e militari. Pugnò a Campaldino, e due mesi appresso andò all'assedio del castello di Caprona.

A poter entrare agli uffici della Repubblica, nel 1295 si ascrisse all'arte de' medici e speziali, la sesta delle sette arti maggiori. Fu più volte ambasciatore della repubblica ed una fra le altre

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