Le Paradis, Volume 2

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M. Lévy frer̀es, 1860
 

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Popular passages

Page 124 - SI che m' ha fatto per più anni macro, Vinca la crudeltà, che fuor mi serra Del bello ovile, ov' io dormi' agnello 5 Nimico a' lupi, che gli danno guerra; Con altra voce omai, con altro vello Ritornerò poeta, ed in sul Fonte Del mio battesmo prenderò il cappello ; Perocchè nella Fede, che fa conte Io L' anime a Dio, quiv' entra' io, e poi Pietro per lei si mi girò la fronte.
Page 234 - O Donna, in cui la mia speranza vige, E che soffristi per la mia salute In Inferno lasciar le tue vestige ; Di tante cose, quante io ho vedute, Dal tuo potere e dalla tua bontate Riconosco la grazia e la virtute. Tu m' hai di servo tratto a libertate Per tutte quelle vie, per tutti i modi.
Page 266 - Di sua mortalità co' prieghi tuoi, Sì che '1 sommo piacer gli si dispieghi. Ancor ti prego, Regina che puoi Ciò che tu vuoli, che conservi sani, •* Dopo tanto veder, gli affetti suoi. Vinca tua guardia i movimenti umani ; Vedi Beatrice con quanti beati Per li miei prieghi ti chiudon le mani.
Page 24 - Com' occhio per lo mare, entro s' interna; Go Che, benché dalla proda veggia il fondo, In pelago noi vede, e nondimeno Egli è, ma cela lui 1
Page 210 - La bellezza ch' io vidi si trasmoda Non pur di là da noi , ma certo io credo Che solo il suo fattor tutta la goda. Da questo passo vinto mi concedo, Più che giammai da punto di suo tema Soprato fosse comico o tragédo. Chè, come sole il viso che più trema, Così lo rimembrar del dolce riso La mente mia da sé medesma scema. Dal primo giorno ch...
Page 124 - Nimico a' lupi che gli danno guerra ; Con altra voce ornai, con altro vello Ritornerò poeta, ed in sul fonte Del mio battesmo prenderò '1 cappello : Perocché nella fede, che fa conte io L' anime a Dio, quivi entra' io ; e poi Pietro per lei sì mi girò la fronte. Indi, si mosse un lume verso noi Di quella schiera, ond' uscì la primizia,* Che lasciò Cristo de
Page 200 - Sì che le pecorelle che non sanno , Tornan dal pasco pasciute di vento, E non le scusa non veder lor danno. Non disse Cristo al §uo primo convento : Andate e predicate al mondo ciance; Ma diede lor verace fondamento : E quel tanto sonò nelle sue guance, Sì ch' a pugnar per accender la fede Dell' evangelio fero scudi e lance.
Page 264 - In te magnificenza, in te s' aduna Quantunque in creatura è di bontate. Or questi, che daW infima lacuna Dell' universo insin qui ha vedute Le vite spiritali ad una ad una, Supplica a te, per grazia, di virtute Tanto, che possa con gli occhi levarsi Più alto, verso /' ultima salute. Ed io, che mai per mio veder non arsi Più ch' io fo per lo suo, tutti i miei prieghi Ti porgo (e prego che non sieno scarsi), Perché tu ogni nube gli disleghi Di sua mortalità, co' prieghi tuoi, Si che 'l sommo piacer...
Page 164 - Ma 1' alta previdenza, che con Scipio Difese a Roma la gloria del mondo, Soccorra tosto, sì com' io concipio. E tu, figliuol, che per lo mortai pondo Ancor giù tornerai, apri la bocca, E non asconder quel ch'io non ascondo.
Page 272 - Un punto solo m' è maggior letargo, che venticinque secoli alla impresa, che fé' Nettuno ammirar 1' ombra d' Argo. Così la mente mia, tutta sospesa, mirava fissa, immobile ed attenta, e sempre del mirar faceasi accesa. A quella luce cotal si diventa, che volgersi da lei per altro aspetto è impossibil che mai si consenta. Però che il ben, eh' è del volere obbietto, tutto s' accoglie in lei, e fuor di quella è difettivo ciò che lì è perfetto.

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