La riforma della dialettica hegeliana

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G. Principato, 1913 - Dialectic - 302 pages
 

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Page 252 - ... scienze matematiche pure, cioè la geometria e l'aritmetica, delle quali l'intelletto divino ne sa bene infinite proposizioni di più, perché le sa tutte, ma di quelle poche intese dall'intelletto umano credo che la cognizione agguagli la divina nella certezza obiettiva, poiché arriva a comprenderne la necessità, sopra la quale non par che possa esser sicurezza maggiore.
Page 6 - Platone, è la dialettica del pensato, laddove la nuova dialettica, richiesta dalla dottrina kantiana delle categorie, è la dialettica del pensare. Tra le due dialettiche c'è un abisso: l'abisso che divide l'idealismo moderno dall'antico. La dialettica del pensato è, si può dire, la dialettica della morte; la dialettica del pensare, invece, la dialettica della vita. Infatti, il presupposto fondamentale della prima è la realtà o verità tutta ab aeterno determinata; in modo che non sia più...
Page 11 - Ma la questione è appunto qui: questo processo dialettico, in cui la realtà è mediata, e però ha un'intrinseca idealità dentro di se stessa, ossia un momento già superato e conservato, questo processo, che è la concretezza o realizzazione dell'idea, non è moltiplicabile dal punto di vista trascendentale, ma solo dal punto di vista empirico o storico: e...
Page 145 - La storia dev'essere deterministica: deve mostrare di ogni sistema gli antecedenti non solo filosofici, ma religiosi, artistici, sociali, che concorsero a formare e atteggiare in un certo modo la mentalità del filosofo: senza di che il sistema filosofico diventa uno schema astratto, falso perchè non corrisponde al prodotto storico reale, che si vuol rappresentare.
Page 299 - Il metodo dell' immanenza, adunque, consiste nel concetto della concretezza assoluta del reale nell'atto del pensiero, o nella storia: atto che si trascende quando si comincia a porre qualche cosa (Dio, natura, legge logica, legge morale, realtà storica come insieme di fatti, categorie spirituali o psichiche di là dall'attualità della coscienza) che non sia lo stesso Io come posizione di sé, o come Kant diceva, l'Io penso. Il metodo dell' immanenza è il punto di vista e la legge dell...
Page 7 - ... sa, come ha dimostrato Kant, che tutto ciò che si può pensare della realtà (il pensabile, i concetti dell'esperienza) presuppone l'atto stesso del pensare. E in questo atto vede perciò la radice di tutto. In guisa che tutto quello che è, è in virtù del pensare: e il pensare così non è più...
Page 258 - E se il processo della realtà, quella dialettica infinita ed eterna che è il pensiero, è storia, la filosofia è storia ed è superamento della storia nel pensamento di...
Page 70 - ... così. Ora, come vedremo brevemente, dico in altro modo; ma l'antico mio detto è sempre meglio de' chiarimenti della Nota; se non altro, indica il vero nodo della difficoltà, e le Note fanno la cosa assai facile. Per me questa posizione imbrogliata dell'essere e del non-essere (lo stesso e non lo stesso) è la viva espressione della natura del pensare. Se si toglie di mezzo il pensare, non se ne capisce niente. Ora a questo tendono i sullodati commentatori: ridurre il pensare a mera riflessione...
Page 250 - Il principio d'identità dev'essere sostituito non dunque da quello egualmente astratto del divenire, puro e semplice, ma dal principio della dialettica o del pensiero come attività che si pone negandosi. Principio, che non è poi l'abolizione di quello della identità, anzi il suo inveramento, poichè la dialettica non nega la verità della verità, ma la fissità della verità, e afferma quindi che la verità è se stessa ma nel suo movimento.
Page 4 - Kant la relazione \ ° non è rapporto di concetti, ma concetto essa stessa ; 2° non è più carattere oggettivo della verità, ma attività del soggetto che conosce la verità. La sintesi a priori di Kant è categoria, la quale non è un oggetto del pensiero: non è un pensato...

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