La Piccarda Donati: racconto storico fiorentino |
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... prego che sia buono e saldo stia e non iscomunisi nè sciarrisi per gare da questi grandi , e simile i grandi io scongiuro e conforto che non covino infingimenti e non vadano se . CIOFFI minando menzogne , perciocchè empirebbono i granai ...
... prego che sia buono e saldo stia e non iscomunisi nè sciarrisi per gare da questi grandi , e simile i grandi io scongiuro e conforto che non covino infingimenti e non vadano se . CIOFFI minando menzogne , perciocchè empirebbono i granai ...
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... prego ascoltarmi , chè tosto vo ' dire mia colpa . E il sacerdote a consolarla e farle animo , a innamorarla dei godimenti celestiali , che era una vera gioia di paradiso a udire sì tenero e caritativo sermone . Il padre mio s ritrasse ...
... prego ascoltarmi , chè tosto vo ' dire mia colpa . E il sacerdote a consolarla e farle animo , a innamorarla dei godimenti celestiali , che era una vera gioia di paradiso a udire sì tenero e caritativo sermone . Il padre mio s ritrasse ...
Page 112
... nel più riposto seno del cuore il suo af fanno , rispose raumiliato : tanto mi aggrada il vostro co- mandamento che l'obbedirvi mi tarda solo vi prego mi diate venia di procedere all'oste col pavese insignito della figura 112.
... nel più riposto seno del cuore il suo af fanno , rispose raumiliato : tanto mi aggrada il vostro co- mandamento che l'obbedirvi mi tarda solo vi prego mi diate venia di procedere all'oste col pavese insignito della figura 112.
Page 121
... prego per Dio , salite gli arcioni . . . o le porte spranghiamo . . . I guelfi hanno sfrondato tutte le vigne ... hanno acceso i pali per ro- solare le carni de ' vostri bovi . - ... ― Maestro Adamo ! Brutti gaglioffi , mel chia- mate ...
... prego per Dio , salite gli arcioni . . . o le porte spranghiamo . . . I guelfi hanno sfrondato tutte le vigne ... hanno acceso i pali per ro- solare le carni de ' vostri bovi . - ... ― Maestro Adamo ! Brutti gaglioffi , mel chia- mate ...
Page 208
... prego che anco su lor medesime sfolgorasse benigno . Allora il tempio no- vellamente risonò della robusta voce : il romito intuona la poetica preghiera che innanzi al terminar della luce invia al Creatore la Chiesa . Egli era puro dell ...
... prego che anco su lor medesime sfolgorasse benigno . Allora il tempio no- vellamente risonò della robusta voce : il romito intuona la poetica preghiera che innanzi al terminar della luce invia al Creatore la Chiesa . Egli era puro dell ...
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Common terms and phrases
alcuna allora alquanto amore anco animo appresso Arno Aspasia avea avesse badessa Belacqua bella buon Buoso Calandrino casa cavalieri cavalli chè cherico chiesa cielo città colla compagni Corso Donati costui cotesto Cristo cuore Dante dico dimanda dinanzi Dino Compagni Dino Frescobaldi dolce donne donzella ebbe erano Ezzelino fanciulla Farinata favellare fece figlia figliuolo Firenze Forese frate Masseo gagliarda Geri Spini ghibellini giorno giovane gran grida guarda guelfi Iddio indi innanzi intanto l'anima lasciò limosina Lippo lunga madre maestro Maestro Adamo mano maraviglia Masseo medesimo mente messer Corso messere mezzo monaca monastero morte Nèlla notte novella nuovo occhi padre palagio parole passi pensava perciocchè petto Piccarda Donati Disp povero prego prete quivi ragione Rossellino Rosso della Tosa sala sangue Santa Croce sentì Signore Simone Donati Sinibaldo sposo stanza stra suore Tosinghi tratto trovato uomini uomo Vallombrosa vecchio vedere virtù viso volete
Popular passages
Page 286 - Lucevan gli occhi suoi più che la stella : E cominciommi a dir soave e piana, Con angelica voce, in sua favella : O anima cortese Mantovana Di cui la fama ancor nel mondo dura, E durerà quanto il moto lontana : L' amico mio, e non della ventura, Nella diserta piaggia è impedito Sì nel cammin, che volto è per paura : E temo che non sia già sì smarrito, Ch' io mi sia tardi al soccorso levata, Per quel ch' io ho di lui nel Cielo udito.
Page 519 - ve '1 vocabol suo diventa vano, arriva' io forato ne la gola. fuggendo a piede e sanguinando il piano. Quivi perdei la vista e la parola; nel nome di Maria fini', e quivi caddi, e rimase la mia carne sola. Io dirò vero, e tu '1 ridi tra' vivi: l'angel di Dio mi prese, e quel d'inferno gridava: 'O tu del ciel, perché mi privi?
Page 467 - Io fui nel mondo vergine sorella : E se la mente tua ben si riguarda, Non mi ti celerà l'esser più bella; Ma riconoscerai ch' io son Piccarda, Che, posta qui con questi altri beati.
Page 521 - Macina; e in tanto fu la fortuna piacevole alla beffa, che, mentre Calandrino per lo fiume ne venne e poi per la città, niuna persona gli fece motto, come che pochi ne scontrasse, per ciò che quasi a desinare era ciascuno.
Page 41 - La mia sorella, che tra bella e buona Non so qual fosse più , trionfa lieta Nell'alto Olimpo già di sua corona: Sì disse prima; e poi qui non si vieta Di nominar ciascun , da ch' è sì munta Nostra sembianza via per la dieta.
Page 521 - Calandrino non me ne farà più niuna; e se io gli fossi presso, come stato sono tutta mattina, io gli darei tale di questo ciotto...
Page 520 - La pioggia cadde, ed a' fossati venne Di lei ciò che la terra non sofferse: E come a' rivi grandi si convenne, Vèr lo fiume real tanto veloce Si ruinò, che nulla la ritenne.
Page 67 - 1 cor per sua magione, dentro la qual dormendo si riposa tal volta poca e tal lunga stagione. Bieltate appare in saggia donna pui, che piace agli occhi sì, che dentro al core nasce un disio de la cosa piacente; e tanto dura talora in costui, che fa svegliar lo spirito d'Amore. E simil face in donna orno valente.