La Piccarda Donati: racconto storico fiorentino |
From inside the book
Results 1-5 of 17
Page 12
... Guarda- morto , rimpetto al fianco australe del S. Giovanni , era scappato per mala guardia di chi lo custodiva un fie- rissimo leone . Perchè i leoni a Firenze ? Ogni popolo nei tempi antichi e un poco anche nei moderni , sì nelle ...
... Guarda- morto , rimpetto al fianco australe del S. Giovanni , era scappato per mala guardia di chi lo custodiva un fie- rissimo leone . Perchè i leoni a Firenze ? Ogni popolo nei tempi antichi e un poco anche nei moderni , sì nelle ...
Page 49
... guarda ed uccide . . . no ; io dico fossono quegl ' istessi del vermo d'infinita magnitudine che laggiù in inferno tormenta Giuda , Anna , Caifa , Erode e le altre anime nere ( 1 ) . - Innanzi che costui entrasse in Padova a farne l ...
... guarda ed uccide . . . no ; io dico fossono quegl ' istessi del vermo d'infinita magnitudine che laggiù in inferno tormenta Giuda , Anna , Caifa , Erode e le altre anime nere ( 1 ) . - Innanzi che costui entrasse in Padova a farne l ...
Page 102
... guarda la mastra porta del Duomo , il quale , prodigio dell'arte d'Arnolfo e di Brunellesco , cinque anni ap- presso veniva decretato si erigesse con quella più alta e sontuosa magnificenza , che inventar non si potesse nè - maggiore nè ...
... guarda la mastra porta del Duomo , il quale , prodigio dell'arte d'Arnolfo e di Brunellesco , cinque anni ap- presso veniva decretato si erigesse con quella più alta e sontuosa magnificenza , che inventar non si potesse nè - maggiore nè ...
Page 116
... guarda inorridita il terreno rossastro e al nipote che le viene a lato lo mostra e dice : quelle zolle all'antica furono in- zuppate di sangue umano , e vi s'è rappreso tanto che dura tuttavia . Lo sciocco ride la mellonaggine del ...
... guarda inorridita il terreno rossastro e al nipote che le viene a lato lo mostra e dice : quelle zolle all'antica furono in- zuppate di sangue umano , e vi s'è rappreso tanto che dura tuttavia . Lo sciocco ride la mellonaggine del ...
Page 175
... guarda , diceva in sè , e ' sembra gran cherico in scrittura !! dov ' ha egli appreso mio padre quel suo dottrineggiare da preti ? Ma forse da maestro Fiediritto quando garzone ap- parava la scherma . Invero mi ritrovo un padre ...
... guarda , diceva in sè , e ' sembra gran cherico in scrittura !! dov ' ha egli appreso mio padre quel suo dottrineggiare da preti ? Ma forse da maestro Fiediritto quando garzone ap- parava la scherma . Invero mi ritrovo un padre ...
Other editions - View all
Common terms and phrases
alcuna allora alquanto amore anco animo appresso Arno Aspasia avea avesse badessa Belacqua bella buon Buoso Calandrino casa cavalieri cavalli chè cherico chiesa cielo città colla compagni Corso Donati costui cotesto Cristo cuore Dante dico dimanda dinanzi Dino Compagni Dino Frescobaldi dolce donne donzella ebbe erano Ezzelino fanciulla Farinata favellare fece figlia figliuolo Firenze Forese frate Masseo gagliarda Geri Spini ghibellini giorno giovane gran grida guarda guelfi Iddio indi innanzi intanto l'anima lasciò limosina Lippo lunga madre maestro Maestro Adamo mano maraviglia Masseo medesimo mente messer Corso messere mezzo monaca monastero morte Nèlla notte novella nuovo occhi padre palagio parole passi pensava perciocchè petto Piccarda Donati Disp povero prego prete quivi ragione Rossellino Rosso della Tosa sala sangue Santa Croce sentì Signore Simone Donati Sinibaldo sposo stanza stra suore Tosinghi tratto trovato uomini uomo Vallombrosa vecchio vedere virtù viso volete
Popular passages
Page 286 - Lucevan gli occhi suoi più che la stella : E cominciommi a dir soave e piana, Con angelica voce, in sua favella : O anima cortese Mantovana Di cui la fama ancor nel mondo dura, E durerà quanto il moto lontana : L' amico mio, e non della ventura, Nella diserta piaggia è impedito Sì nel cammin, che volto è per paura : E temo che non sia già sì smarrito, Ch' io mi sia tardi al soccorso levata, Per quel ch' io ho di lui nel Cielo udito.
Page 519 - ve '1 vocabol suo diventa vano, arriva' io forato ne la gola. fuggendo a piede e sanguinando il piano. Quivi perdei la vista e la parola; nel nome di Maria fini', e quivi caddi, e rimase la mia carne sola. Io dirò vero, e tu '1 ridi tra' vivi: l'angel di Dio mi prese, e quel d'inferno gridava: 'O tu del ciel, perché mi privi?
Page 467 - Io fui nel mondo vergine sorella : E se la mente tua ben si riguarda, Non mi ti celerà l'esser più bella; Ma riconoscerai ch' io son Piccarda, Che, posta qui con questi altri beati.
Page 521 - Macina; e in tanto fu la fortuna piacevole alla beffa, che, mentre Calandrino per lo fiume ne venne e poi per la città, niuna persona gli fece motto, come che pochi ne scontrasse, per ciò che quasi a desinare era ciascuno.
Page 41 - La mia sorella, che tra bella e buona Non so qual fosse più , trionfa lieta Nell'alto Olimpo già di sua corona: Sì disse prima; e poi qui non si vieta Di nominar ciascun , da ch' è sì munta Nostra sembianza via per la dieta.
Page 521 - Calandrino non me ne farà più niuna; e se io gli fossi presso, come stato sono tutta mattina, io gli darei tale di questo ciotto...
Page 520 - La pioggia cadde, ed a' fossati venne Di lei ciò che la terra non sofferse: E come a' rivi grandi si convenne, Vèr lo fiume real tanto veloce Si ruinò, che nulla la ritenne.
Page 67 - 1 cor per sua magione, dentro la qual dormendo si riposa tal volta poca e tal lunga stagione. Bieltate appare in saggia donna pui, che piace agli occhi sì, che dentro al core nasce un disio de la cosa piacente; e tanto dura talora in costui, che fa svegliar lo spirito d'Amore. E simil face in donna orno valente.