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a divedere che molto più volentieri sarebbero iti alla sta. zione per bere ed asciugarsi, o meglio ancora, per dormire.

Il sonno però non prendeva Simone avvegnachè da due giorni non avesse dormito. Gli uomini dello stampo di costui ove al ben fare ponessero gl' ingegni sarebbero la benedizione e la maraviglia dell' uman genere; fame, sete, sonno essi non sentono finchè non abbiano assicurato il buon successo di ciò che hanno tra mano. Splendida prova ci occorre nella più parte degli eroi del cristianesimo in molti eziandio che figurano nelle storie profane : Anacarsi, Socrate, Diogene, Archimede, Annibale, i due Catoni, Agesilao, Ciro, Alessandro, Dante, Carlo V, Napoleone e molti altri; quando poi disgraziatamente avvenga che la costoro tendenza sia il maleficio, essi ti riescono lo spavento delle famiglie e delle nazioni. Catilina basti per tutti.

Guardiamo la figura del Donato in quella notte. Egli siede nella sua stanza romita, ma sta nel seggio come uomo che, esagitato da un immenso desiderio, non può godere l'agiatezza del riposo. Gli sembra di posare negli stecchi; e punta spesso il gomito sulla tavola che ha dinanzi, alla palma destra appoggiando la tempia. Una lucerna a botta con duplice fiaccola gl' illumina la faccia, ed illumina parimente una carta inscritta di molti numeri, sulla quale con alterna vicenda fissa il cupido occhio. Preme tratto tratto i labbri pur guardando le cifre e abbassa il mento a maniera di chi trasecola all'aspetto di cosa stupenda. Ma non è quello de' numeri il pensiero maestro che l'agita adesso; quella è una cercata distrazione, e ciò di leggieri s' argomenta dal get. tare in disparte, ch'egli fa spesso, quel foglio e tendere l'orecchio nelle brevi tregue del vento ad una finestra, che guardava il cortile e il portone del palagio. Gli anni venienti gli fecero mal rispondente il senso dell' udito, per la qual cosa ponendosi la mano curvata dietro al l'orecchio s'ingegna di raccogliere maggior fascio di

raggi fonici. Osserva a quando a quando l'orologio a polvere, se abbia terminato l'ora per aggiungerla alle altre che d'ora in ora egli ha segnate in un oronomio, movendo una lancetta indicatoria. Alcuna volta s'alza a passeggiare per la stanza; ora l'incesso è frettoloso, ora pigrissimo si ferma talora, tende novellamente l'orecchio, ma invano; e vano egli stesso riflette esser l'attendere, e dice: jernotte non venne perchè non potè involarsi facilmente; stanotte non viene per la mala stagione. Pazienza! Ma diceva pazienza come uomo a cui l'esercitarla sia gravissimo peso. La mostra segnava l'ottava ora di notte e la nona stava per compiersi, quando alla per fine ascoltò uno scalpiccìo nella pros sima stanza; corse subitamente all' uscio e abbracciò Lippo figliuolo di Farinata.

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Qui com'è da pensare s'alzava un nembo di rim. proveri da parte del vecchio, un diluvio di ragioni da parte di Lippo: il tutto però in pochi momenti ebbe principio e fine. Simone entrava nell'argomento:

Dimmi innanzi tratto, fuvvi persona che ti ve. desse accostarti alle mie case?

Neanche un'anima, per questo state tranquillo ; e chi volete che a quest' ora e a questa malnata stagione sia altrove che a letto? Guardate qui il mantello s'io non paiovi cavaliere bagnato nell'Arno? Eh, caro padron mio, non vi vuole che di simil tempera petti, e di questi fedeli servidori, a pigliarsi per voi le fatiche e le tempeste che mi vado prendendo. Se non che mi è venuto proprio a noia questo mestiere: o quando sarà ella finita una volta ? E questo podere impromesso ?...

Ora poi siamo alla fine, e credici: tu avrai tutto intero il premio promessoti, e di vantaggio. Silenzio ; rispondimi veritiero e reciso: come ti venne il guardiano con li suoi interrogati?

Nè male nè bene, messer mio; egli non m' ha chiamato a sè giammai.

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Ma siate discreto; come rispondereste a chi non vuol sapere nulla da voi?

O dunque ?

Dunque nel resto ho eseguito a capello le vostre commessioni, e son per eseguirle sempre, ma finia. mola una volta questa cappa non la posso più; cre

deteci anche voi.

Mentre così favellava Lippo si tolse di dosso il grondante mantello e adocchiatone un altro, che in quella stanza pendeva da una mensola, quello si mise alle spalle. L' amor proprio del vecchio se n' offese, e si pentì d'aver dato la confidenza dell' amplesso al figliuolo del più tristo de' suoi sicofanti: ma, colpa mia, diss' egli a se stesso; e poi ora è tempo di palparti perchè tu mi se' necessario.... poi tu avrai il solito guiderdone.

Sta' nel solco, proseguì il Donato: dimmi, a che riuscirono quelle lettere cacciate di traforo nella cella di messer lo padre spirituale?

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Io ho sentito tante volte far la predica contro il vizio della bugia, che oggimai non so più bugiare: dicovi dunque da uomo sincero che non ho visto nessun buono risultamento per voi. Frate Masseo è sempre d'un umore in chiesa ed in casa, sempre in gran concetto di santità, ed in altissima onoranza presso i frati e presso tutti. Sicchè dunque non veggendo io sustanza in questi nostri arzigogoli vi chiedo in grazia o, come si dice noialtri, in carità, di liberarmi la promessa e finire una volta..

a mente.

O finiamola davvero. Ascolta attentissimo e tieni

Simone allora branditosi tutto, quasi per isbattere la torpedine senile, s'alzò, s' avvicinò ad una cassa, con mano gagliarda la rimosse, e dallo spazzo che quella occupava trasse un mattone, indi uno stipetto ricoperto di

sommacco, avente sul coperchio una crocellina effigiata in oro, ed una scritta che diceva: Orliquie (1). Aprì lo stipo e due ampolle comparvero, l' una contenente materia biancovitrea come magnesia, l' altra una polvere gialloscura. Prese un mezzo foglio, lo divise in due, ed uno di questi in altri due; indi sopra uno degli ultimi versò dalla bianca ampolla un pizzico di quella materia avvertendo premurosamente di rivolgere il viso in di sparte. Piegato il foglietto a più doppi e fattone così una presa da farmacista, la chiuse nel foglio conforme, e poi la ravvolse nell' altro più grande: in ultimo con un brandello di cialda suggellò l'apertura alla maniera delle lettere. Lippo frattanto sorrise, come lo scellerato sorride nella compiacenza d'avere indovinato una malizia del compagno. Ciò fatto Simone si recò in mano la boccetta giallo-scura, nella quale meschiò alquanto dell'altra, tre o quattro più tanti che non avea versato nel foglietto: la chiuse diligentemente col sughero, e si mise a trameschiare le due sostanze forte squassando il vasello. Lippo continuava a ridere.

Che ridi, malanno? Tu non hai capito niente. Vo' mi sembrate lo speziale di via degli Adimari: è egli peranche acconciato questo vostro purgante?

Silenzio, ed ascolta! Quanti siete a refettorio?
Dai venticinque ai trenta.

Simone alzò allora di contro al lume l'ampolla della mistura, ed osservatala disse: Bene sta, l'è giusta dose. Togli questa ampolla di purgativo e fa'di me. scerla in parti uguali nel boccale del vino a tutti co storo; a tutti tranne che a te e a colui. Puoi farlo al desinare, ovvero alla cena, purchè non s'esca della dimane. Sgattonerai, un po' innanzi gli altri, di chiesa o di cella dove sarai; ti brigherai di traforarti non visto

(1) Antiquato invece di Reliquie,

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in refettorio, e, osserva qui, metti l'indice alla bocca dell'ampolla; piff, un gitto per boccale e via, e via: in men che non si recita il credo tu hai compiuto il nego. zio. Entrati che sarete a mensa tu fingerai una

sità naturale; piantati il coltello nella manica, corri agli agiamenti e gittavi la caraffina: di lì a galoppo alla cella di colui, e fatto uno sdruscio ben visibile nel saccon. cello del suo letto, nascondivi questa carta contenente più efficace purgante: rivola al tuo posto, mangia e bevi in santa pace, come se nulla fosse accaduto nè per ac cadere. A mezzo pasto poi comincia a premerti colle mani lo stomaco e il ventre; figura di sentirti un princi. pio di torsione alle viscere, fa' smorfie, allèntati la corda, eccetera ma qui saprai ben fare senza ch'io vi appul cri insegnamento. Un'altra cosa ancora: al padre guar. diano mescine meno assai : quant'un grano, una dramma una lica; perchè rispetto a lui, ho bisogno che abbia sana la mente e risoluzione libera ed efficace: un leggerissimo travaglio di stomaco e basta. . . che ridi?

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