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Dietro a chi fugge, ed a chi mostra il dente
Ovver la borsa, come agnel si placa (1).

Ora incomincian le dolenti note: ora vedremo come attenesse la sua parola il ribaldo. In gran diligenza spedi un messo a Corso: rivolasse immantinente a Firenze, i negozii di casa andare a fuoco e fiamma.

Messer Corso dimorava in que' giorni a Pistoia, quantunque ivi da gran tempo non tenesse più il grado di podestà. Pistoia egli l'aveva sempre trovata la città più acconcia per sue macchinazioni, e per macchinazioni all' uscire d'uffizio vi lasciò tale addentellato, che gli servì poi mirabilmente.

Simone non si rimase frattanto colle mani sotto le ascelle: meditò, fece il quadro delle operazioni e nel

(1) Parad., XVI.

l'istante pose mano. La fanciulla come indegna e rea di nerissime congiure sequestrata nella sua camera: guai a Nella e a chiunque osasse infrangere il divieto : colà all'ora posta se le recasse un vitto da carcerata: guai ripeteva, all' ardito che le facesse la più fuggitiva visita, o parola le porgesse di compatimento: le visite, le parole si riserbava a sè l'infame carceriere ed eran visite di percosse e parole di trafiggente rampogna. Rifugge l'animo dal pensare l'immanità che Simone Donati pose in opera contro quell' angiolo di figliuola! E Piccarda come rispondeva a sì duro governo? Coll' umiltà, colla serenità di volto, e colle più amorevoli attenzioni; e invero lo dicano i fatti.

:

Nella sera di quel giorno medesimo entrato a lei Simone dopo averle tolto ogni libricciuolo di pietà, (come quelli che secondo lui erano stati rei di nascondere l'attentato della lettera) dopo averle detto le più laide villanie che a bagascia giammai si avventassero, menolle a mano serrata un colpo sul petto. Ma il petto della vergine era difeso da un crocifisso spannale d'argento, cui essa con braccia conserte stringevasi amorosamente il vecchio a dir vero, non avealo veduto, ma ben però a sua lezione lo dovette sentire nella mano, che stracciata dai chiodi forte rilevati gl' incominciò a grondare vivo sangue. La fanciulla allora corse a prendere da uno stipo alcune frappe di pannolino, e piangendo di compassione gli fasciò soavemente la mano. La mattina appresso tornò da lei e per primo saluto di buongiorno si provò a percoterla d'un calcio; se non che il furfante, fallito il segno, precipitò disteso nello spazzo con grave percossa d' un ginocchio, dove da gran tempo gli si era aperta un' ulcera schifosa. E Piccarda con dolci parole commiserando la caduta del padre lo aiutò a rialzarsi, e adagiatolo sur una sedia gli volle purgare dalla sanie la piaga e bendarla con carrezze ineffabili. Un cuore di pantera si sarebbe ammollito; il

cuore di Simone Donati era eguale a quello appeso in voto da un imperatore alla Madonna di Loreto : un cuore d'oro massiccio con un diamante nel mezzo. Poteva in. tenerirsi?

La tirannia domestica addoppiò di vigore al ritorno di Corso; e crebbero con essa le arti e i raggiri per fare sparire di Firenze od anche dal mondo il direttore spirituale della donzella. In tale intendimento i più famosi barattieri nottetempo erano chiamati a casa di Si. mone; Farinata poi faceva un continuo aggirarsi presso i frati Minori, e Lippo mandava le sue risposte, alcuna volta liete, più sovente però di tenore sconfortevole. Talora in luogo di parole Farinata ricevea e recava lettere che erano state tolte, s' intende, dalla cella di fra Masseo; ma Simone non vi trovava nè giammai potè trovarvi cosa che ai suoi tristi consigli approdasse. La bisogna non poteva andare altramente, perciocchè chi è semplice e retto davanti a Dio va innanzi tranquillo e sicuro nel cammin della vita, e se il malvagio scava la fossa a' piedi di quello, il malvagio sì, non l' uomo retto v'incespica e cade.

L'affettuosa e pia cognata che vedeva quello stra. zio e sapeva di queste trame era sempre in un pianto, in una amaritudine d' animo appena immaginabile. Avesse potuto almanco porgere l'alleggiamento della parola ! Ma l'abbiamo detto, trista lei ove pure avesse tentato; per la qual cosa dall'immenso dolore spronata dovè un giorno gittare in volto a Simone: se io avessi gli accenti del maledire maledirei l'ora in che venni a casa vostra.

Fu quello il giorno che il brutal fratello di Piccarda voleva costringere la meschina a soscrivere di sua mano una cedola; l'argomento era convincente; un coltello puntato alla gola. Bella prodezza per il celebrato guer riero di Campaldino! Permettetemi ch'io ne legga la contenenza; pregava la fanciulla; e il ribaldo: no, scrivi o sei morta! E il dirlo e il punzecchiarla fero.

cemente fu un punto. Il vecchio, avvegnachè animato da truce talento, visto il sangue afferrò la mano di Corso, Sinibaldo lo prese alla vita: Corso stesso vergognò, e in atto quasi di raumiliato soggiunse a Piccarda: Vedi ! io desidero che approvi cosa dicevole, onestissima e semplice la promessa di torre a marito messer Rossellino della Tosa, e di mandare al diavolo quelle tue risoluzioni fratesche. Quivi lesse il tenore del foglio.

La poverina per tanti strazi d'animo e di corpo si sentiva il capo martellare fieramente, e la febbre inacutivale per le ossa con l'usato riprezzo. Sembra invero non credibile che una delicata damigella potesse reggere a si duro fiotto di prova senza morire: ma l'animo dei virtuosi si fa ognor più tetragono ai colpi il sommo Confortatore ministra ai suoi martiri un coraggio invincibile, e vincente perfino gli acciacchi di natura. Nulla però curato il malore del corpo, dacchè la prudentissima vide esser quello il tempo d'intendersi bene, e nel nome di Dio affrontar poi qual si volesse burrasca (s'era spiegata pur chiaramente per lo passato, ma non bastava); credè esser mestieri aggiungere chiarezza a chiarezza. La puntura della gola le aveva resperso di sangue la mano e il petto; si premè allora con un piccol sudario la ferita, e a Sinibaldo che sebbene scapestrato ruggiva contro il padre e contro Corso, rispondeva ilare e lo calmava dicendo non temere, fratello mio dolce, fu uno scherzo, è cosa da nulla, una puntura di spillo.

Questi scherzi, insensata, soggiunse il vecchio non ti toccherebbero punto, ove una volta dall'infame proposito tu desistessi di cacciare nel brago la dignità della stirpe.

Una parola io v'addimando per grazia, amato mio padre appresso farete di me quel governo che a Dio piaccia permettere. Di mille reità colpevole io sono, lo confesso; di quest' ultima però che voi accennate, a me non sembra, e ve ne chieggo scusazione. Iddio no.

stro Signore dottrinò il mondo co' fatti e colla parola: i santi servi di Dio ritrassero in sè quei fatti e addestrarono la lingua a ripetere quella santa parola: volgete di grazia l'occhio della mente al fatto dei santi, a queste inclite femmine che fra innumerevoli trascelgo. Benedetta, nobile vergine spagnuola, era promessa in matrimonio ad un gran signore, che era officiale del re Chindasvindo; ma al lume della fede avendo ella scorto come divisamento miglior di tutti si fosse il procac ciarsi colla penitenza un' eterna felicità nel cielo, abban donò segretamente i genitori, e si nascose nel diserto vi cino al monastero di Nona. Ivi allora traeva romitica vita il santo Abate Fruttuoso che fu poscia Vescovo di Braga. La fanciulla nel mondo correa la via della perdizione, nel chiostro salvò l'anima sua, e fu bella cagione che molte dietro i virtuosi vestigi andassero a gloria eterna. Umiliana, la strettissima consanguinea di vostra moglie, fratelmo Corso, era pur sangue degli incliti e virtuosi Cerchi.

Taci là, traditora! Ardirai tessere la lode agl'inimici di nostra casata? Così messer Corso; ma furon parole dette senza la usata gagliardia, con visibile scoramento, parole dell' uomo che ha toccato una sconfitta.

Lascio Umiliana e vi appresento la serafica ver. gine d'Assisi, la venerabile Chiara. Lei pure nobilissima e di bei costumi fregiata predicava il mondo: il mondo però ed i fulgori di grande stato non piacquero a lei, e magnanima li calpestò e fuggì. Il santo figliuolo di Pietro Bernardone, colui che pose suo godimento nell'esser dispetto a maraviglia, ricoperse d' ispide lane la donzella, la inviò nei silenzi del chiostro, e la don. zella ora gioisce eternamente nel cielo. Elisabetta regina del reame di Portogallo, gittasi via di testa la corona reale, come si gitta un rovo appiccatosi alle vesti, e di lietissimo cuore va pur dianzi a indossare il sacco penitente. Gertrude di Sassonia era nobilissimo

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