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da principio erano nella persuasione che Corso si fosse trovato colà a caso, e le parole d'iracondia che ascol tarono da lungi le avevano frantese per esclamazioni e per accenti di doglienza. Tutta la famiglia de' servi af faccendarsi in questa e scorrere il palagio da basso a cima; chiedersi ansiosi a vicenda: che fu quel gridio?

che avvenne? qualche imbolatore traforatosi allo scrigno del padrone? No, la padroncina svenuta, squartatasi il capo nell' atrio dell' oratorio. E Corso perchè dare in quelle furie, in quelle bestemmie? Forse sgri

dava le fantesche che tardavano a correre in aiuto. L'avvenimento infatti passò sotto questo aspetto e così mascherato dal palazzo Donati se ne diffuse la novella ai palazzi delle casate amiche.

Tutto quel giorno e la notte vegnente Nèlla non tollerò di lasciare un istante Piccarda. Tutte le pozioni medicinali volle ministrarle di sua mano, da sè acconciare gli sfilacci e le bende alla percossa del capo, da sè ogni più minuto ed anche vile servigio. Piccarda aveva sofferto molto nel corpo: pensate la vigoria d' un uomo di poco oltre i trent'anni acceso di rabbia da tigre contro una delicata fanciulla di diciotto: qual colpo sarà stato quello? nulla però di meno molto più avea patito e pativa tuttavia nello spirito. L'animo tratto tratto le si smarriva al considerare quanto dura pugna le si parava dinanzi, che calice amaro avrebbe dovuto sorbire !

In capo ad otto giorni grazie alle cure instancabili della cognata andò molto innanzi nel risanare, se non che in sua vece era caduta inferma essa Nèlla: un cocior di febbre l'assalì fin dalla mattina in che la fanciulla si potette alzar sul letto, e d'ora in ora le cor. reva nel sangue più acuta che mai. Cagione di questo si fu la chiara notizia che ebbe e volle avere con sorellevole importunità, in quella stessa mattina, donde fosse venuto proprio lo svenimento e la percossa crudele che al sot

tocoste aveva riportato. Or che ti sei alquanto riavuta la mercè di Dio, dimmi Dina, ma proprio come mai cadesti là svenuta? Del colpo del capo l'intendo, fu ai marmi del pavimento o allo scaglione; perchè poi cotesto fianco sì sconciamente maltito ?

Io non saprei contarti con esattezza come si pas. sasse la bisogna, chè lo stordimento della caduta mi ha tolto in gran parte il fatto dalla mente: parmi il fratello mi chiedesse a cui volessi maritarmi: che rispon dessi come io erami disposata a Gesù che in questa mi venisse dondechesia un colpo, e poi un altro: appresso mi risvegliai fra le tue braccia.

Un dirottissimo pianto soffocò Nèlla: la prese un tremito, un brivido acutissimo tutta l' ebbe ricercata, e cadde bocconi sul letticciuolo di lei; poi la febbre che è detto. Ma il tutto passò dopo altri otto giorno e le cognate poteronsi rimettere in breve ai femminili eser. citamenti. Cessarono allora le visite delle donne amiche e parenti, cessarono le condoglianze, sembrava che il palazzo dovesse rimettersi alla usata ilarità, ma non fu così. Corso e Simone quanto più la salute della fanciulla ringagliardiva e più si facevano truculenti e sdegnosi.

Che vuol dir questo, Giannozzo, tu che sei a tutta credenza de' padroni, perchè invece di ripigliare il brio e il giolito s'inviperiscono e imbruscano un dì più dell'altro ? Così Chichibio cuciniere al conservo.

Io a' segreti? mi fai troppo onore : bado ai miei servigi e non so oltre. Ti dirò solo che anche a me apparisce mistero quest' aria nuvolosa di tutti, di tutti veh! neanche eccettuato messer Forese, e neanche Sinibaldo. Il vecchio sospira e bolle : gli reco la colazione e una volta è ghiacciata, l' altra è troppo ardente, la terza salsa; e per te ho così tutti i rimbrotti.

E Bastiano cameriere di Corso saltava su dicendo pensate che cosa debbo dirvi io che son vecchio, che gli ho veduti nascere, dico i giovani. Rampogne tutti i

momenti, e minacce di perdere la divisa e il pane. Prima era intrattabile, ora è fatto un demonio.

E Fazio scudiere: Fu un miracolo se jeri non rimasi morto schiacciato sotto le zampe del puledrone stornello. Messer Corso montovvi, e o gli stringessi io il freno più o meno del dovere, o fosse maltalento della bestia esso diede tal capata all'insù, che percosse la fronte del padrone in guisa da scavalcarlo. Che colpa ci aveva io? E pure riavutosi dello intronamento ed entrato in furore, fece impennare l'animale e scagliommelo contro: feci un lampo! ma pure questa povera spalla la zampa me la scorticò da cima al gomito. Tuttociò accadde in un attimo e io dissi in cuore: Dio ti ripaghi secondo il merito.

Passò un mese intero di questo modo, e un giorno Simone, colto il destro che Piccarda fosse sola con Nèlla entrò a lei e dissele con tuono autorevole: è verità o favola che tu vogli lasciare l'avito splendore della casa per andartene colle mascalzone a mangiare il pane d'accatto? E la donzella con voce ferma ma riverente: Sì, buon padre mio, e da voi ne chiedo il commiato e la santa benedizione. Ardisci ? No, ve ne supplico per amor di Dio, che manifestamente mi chiama a la. sciare il buon mio padre per seguitare Lui padre celeste. Sì, lascerai il padre, e lo voglio; cioè dimani all'alba partirai di qui con solo i panni che ti trovi indosso: anderai a guardare gli armenti. Io lo giuro per...!

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Oh, che diceste? prorompeva Nèlla; padre, ah caro padre... Il vecchio si dileguò ratto come la fol. gore. Chi avesse potuto mirarne il volto a bell'agio non avrebbe trovato paragone che tenesse fuorchè colla faccia d'un dannato. Se non è un dannato, certo può dirsi un posseduto dal malo spirito quello sciagurato che arde e indegnasi d'accesissima ira per tormentare l'innocente, e ben giudicò ed operò quel sacerdote che dall' alto d' un

balcone vista una moltitudine, che sacrilega e feroce imperversava gridando a guerreggiare la guerra di Satana, pronunciò su di lei i rituali scongiuri degli energumeni e d'acqua lustrale molte volte l'asperse. Che! le orde furiose indi a poco abbassarono le voci d'inferno, e subito fu calma e mutamento d'animi incredibile.

Due ciuffi di capelli giallognoli gli stavano irti e rabbuffati sopra le tempie, ispidi e protendenti anche que' pochi peli dei sopraccigli: il berretto balzando via per un colpo di pugno, ch' ei si dette in testa nel sottrarsi dalla presenza delle donne, gli ebbe alzato ed arruffato in quel modo le reliquie della sua vituperosa canizie: gli occhi color di zinco appannato: le palpebre orlate d'un rossorancio, di sotto e di sopra aggrinzate e concentriche il color delle gote indescrivibile: protuberanti e livide erano le vene del collo, le quali sezionavano l'orizzontale crispatura della pelle: la bocca che il vecchio aveva larga oltre il convenevole, era contaminata di schiuma densa e minuta; aperta in quella guisa angosciosa che la tiene l'agonizzante faceva ribrezzo per i radi e sordidi denti, e per la colluvie di saliva che indi grondando partivasi in sozze filamenta come al bove. L'incesso abituale di lui era un incerto agitar di gambe da sinistra a destra, e sul destro piede infermo alquanto di podagra aggravava più il corpo con alterna pausa; ora nella stanza dov' erasi ricovrato andava anca. jone con maggior prestezza, e lo sghimbescio più manifesto e più ridevole appariva. Mentre costui misurava così il salone e dava in ruggiti profondi, Corso stavasene da un canto affondato in un sedile; gli occhi a terra, l'aspetto bianco come marmo. Quei mugli e quei passi concitati furono per lui risposta più chiara delle parole. Nel tremendo silenzio quali fossero i pensieri del padre, quali quelli del figlio non vi ha bennato animo che sappia immaginarseli io non mi trovo altro aggiunto con che appellarli, se non quello di pensieri infernali.

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Ad un tratto Simone s'arresta; si volge diretta. mente al figlio e con altissimo rombo di voce gli grida: Dammi d'un lancione sul petto ... non posso più vi

vere!

Corso non risponde verbo e non si muove; e il vecchio insiste:

Ti parlo da senno; l'anima mia è tutta in me e l'intelletto sta al suo posto: rompimi il petto. . . tu figliuolo non rifiutare a tuo padre la carità che un Amalecita fece a Saulle, cioè un nemico ad un nemico. Io agonizzo come Saulle dopochè si fu piantato la lama traverso alle viscere! ...

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se

Ve lo romperò il petto sì, e lo giuro per dimane troverò qua dentro la sorella: o nel fondo di Maremma a guardiana di capre, o una presa di quella polvere che vi diede a gran prezzo Herem giudeo. Scegliete voi qual di questi due guiderdoni siano da darsi alla tracotanza di lei

ma il primo è poca cosa.

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