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vocazione potesse essere un tratto di bareria fratesca, e che la fanciulla destinata all' amico Rossellino non vi pensasse a mille miglia. Volle dunque scoprir paese bel bello, e poichè non trovò Piccarda alle stanze andò a cercarla nel domestico tempietto, là dove gli fu accennato essersi pur ora incamminata con un vaso di fiori. La rinvenne in atto di orare dolcemente dinanzi ad

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un'immagine della Vergine, alla quale aveva offerto quelle fragranze. La donzella umilissima amava eseguire quanto più potesse il precetto evangelico di orare in segreto, il perchè all' udire che altri si era avvicinato al battente dell' oratorio sbrigossi ed uscì fuori.

Appunto mi sembravi una monachella quando sta in coro, cominciò sorridendo con maligno sorriso il fratello; se tu non fossi nata ad esser madre di prestanti cittadini, chè nostro è il terreno de' prodi, nostro l' ingegno e noi siamo l'avvenire, io vorrei giurare che la mia Dina si vuol far monaca.

Un pudico rossore imporporò le gote graziose di Piccarda; abbassò i begli occhi e trasse un leggero so

spiro: Corso continuava:

Ma faccio burla, mia cara;

anzi or che il luogo e l' ora è propizia dobbiamo così fra noi discorrere qualche cosa del tuo matrimonial collocamento: il corrotto della mamma è già di gran lunga decorso, e sei ora zittella da marito: te lo dico senza preamboli, ho su questo argomento un gran regalo da farti. Quel virtuoso, nobile, bello e costumatissimo giovanetto Rossellino della Tosa non trova pace nè requie finchè non gli abbi detto: sì. La coppia è giusta che nulla più: tu la più bella fanciulla di città, egli il più bel giovane e per giunta il più ricco e il più nobile. Vi son tre sorte di nobili; vi ha di quelli che hanno molta nobiltà e pochi denari, di quelli che si ritrovano molti denari e poca nobiltà, e di quelli che hanno molto dell'uno e dell'altro: noi Donati, a dirlo tra fratelli, apparteniamo alla prima classe, i Tosinghi alla terza, cioè alla migliore. Così va bene; nei matrimoni sempre salire, discendere non mai. Dall' altro canto non vorrei vincolarti l'animo, ma se' savia... pure se altro nobil cavaliero... e dimmi, m'è caduto in mente, dacchè ho veduto uscire adesso un frate da colloquio col padre nostro, avrestigli tu dato mandamento d'accattarti consenso per altro cavaliero che più t'aggradi, e al quale abbi giurato fede?

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A Lui solo a Gesù Cristo io ho giurata fede, a Lui mi son data con total sommessione. Guardami la fronte, fratelmo: Ei mi v' ha piantato il suo suggello, per lo che nessun altro amatore non vo' nè posso ammettere. Colla splendida gemma di sua fede egli mi sposò; monili al braccio e uno scheggiale tutto d'oro mi cinse ai fianchi; le gemme e le margherite a profusione.

Ma scherzi, Dina, stamane o hai la febbre nelle vene, o nella mente? così Corso trasalendo e cominciando a fremere. T'ha incolto il delirio o parli da senno? Che vonno dire queste poetrie che non intendo?

Piccarda Donati

Disp. 12.

E la fanciulla con fronte salda e con occhi intenti: Dicoti aperto, fratello, che voglio rendermi re. ligiosa e ne ho fatto voto al Signore !

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Ribalda!... gridò l'altro tempestando ed aggiungendo vituperi da bordello. Il peggio si è che non furono parole soltanto: il feroce agitato dal demonio di Caino, ci fa pietà a narrarlo, scaricò ad un tempo sul volto della donzella un fierissimo schiaffo ; e poichè essa alzò immantinente gli occhi al cielo e le mani dicendo: Signore, ve l'offro! quel niquitoso più che mai inferocito e credutosi non curato o preso a dileggio, a percoterla e di grandissimo empito dielle d'un piè sul fianco. Mutò indietro la meschina quattro o cinque passi, cadde offendendo il capo allo scaglione della porta e caduta svenne. Muta, composta nel suo bel pallore d'alabastro, lenta le palme, la vergine dei Donati era una compassione a vederla; uno sdegno strabocchevole a mirare il fratello autore dell' immeritato patimento. Lì diritto il manigoldo colla mano al mento, con l'occhio teso alla giacente sembrava Eliphaz o Baldad, gli amici di Giobbe, che invece di consolarlo sul letamaio lo riprendono e quasi lo proverbiano (1). La fibra della sensibilità gli diede un impulso ad inoltrare il piede per sorreggerla nel tempo stesso l'infrunito animo si richiuse ad ogni sentimento pietoso: guardò di nuovo la sorella come la jena guarda lo sgozzato passeggiero :

no anche più crudo delle jene, de' lupi e de' leori si è l'uomo; essi almeno non sono giammai fieri sopra il loro sangue (2). Corso che fa? sempre diritto tien fermo lo sguardo sulla misera donzella, aggrinza le paf. fute sue guance e le palpebre agli angoli degli occhi riso da Corso Donati!

(1) Job, IV, V, VIII.

(2)

Neque hic lupis mos, nec fuit leonibus
Nunquam, nisi in dispar, feris.

Hor., Epod. VII.

E quivi fu quando le donne, sentite le alte e fiere voci, erano corse precipitando; e allora

Lamentis, gemituque et femineo ululatu

Tecta fremunt; resonat magnis plangoribus aether (1).

Corso non si mosse dell' atteggiamento, non mutò aspetto; soltanto ad una interrogativa occhiata che Nèlla gli saettò nel primo istante di piegarsi a sorreggere la giovine, egli rinnovò il suo atto di sorridere, e quel sor. riso volea lo traducessero in questa sostanza : l'ho scagliata io là perchè m' ha offeso d'una parola, ma non volea poi farle tutto quel male. L'amoroso affaccendarsi delle donne per risvegliare ai sensi la fanciulla se le immagini il lettore. Avrebber voluto portarla immantinente alla sua camera ma Nèlla vi s' oppose, non forse la carissima sua in quel tramutamento passasse dal deliquio alla morte. Inchinata sopra lei aveva l'animo sconfitto e pieno d'ansia mortale; solleticavale con acqua odorosa le narici, con frizioni alle tempie e al viso cercava richiamare sulla faccia il colore natìo: se non che le guance s'ostinavano a star pallide, tranne la sinistra che alquanto più enfiata, aveva tre o quattro liste tra il rubicondo e il livido a testimoniare la prodezza della mano d'asprone di messer Corso. La buona cognata alle premure alternava il chiamarla con dolcissimi nomi, e passionati e pieni d' ineffabile amore si erano i suoi incoraggiamenti, i quali certo avrebbon recato molto conforto all'animo di Piccarda se lungi assai non fosse stata dal sentimento. Anche madonna Aspasia voleva mescolare alcuna sua parola confortatrice: ma la lingua delle donne mondane, se le togli dagli argomenti della galanteria, ti riesce fredda, e spesso non sa articolar parola. Il meglio che andasse dicendo era questo: oh, che sarà stato? forse le sue solite tetraggini di di

(1) Aeneid. IV.

giuni sopra digiuni? sì che giurerei il basimento esser cagionato da inedia di stomaco. Osservatela qui; ogni mattina a Santa Croce digiuna: ritorna di là che ti sembra una tisichella stremenzita delle casupole di borgo S. Friano. E tu, Corso, non sei mio marito se non fiacchi la improntitudine di que' cordiglieri, i quali vogliono mandare le persone sotterra più presto del solito, perchè più presto agguantino di grasse limosine per li uf fizii. Lo stolto ed ingiusto linguaggio dell' Aspasia antica è del tenore del linguaggio delle Aspasie moderne: l'albero cattivo ha dato sempre il frutto cattivo è Vangelo.

Dopo alcuni istanti gli occhi semichiusi e cristallini cominciarono a rischiararsi; un leggerissimo color di rosa venne a rallegrare le gote; il naso non più af. filato gemè un sospiro profondo e riaperse le incantevoli pupille.

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Oh la mia dolce sorella, dissele nella pienezza del cuore la buona cognata, che avesti? che fu? non ti scorare, fu un breve deliquio: animo! l'angiolo di Dio ti guarda e assiste la Reina dei cieli la Madre degli orfani è con te!

Sopraggiunse Simone e vide giacente e in tale stato la figlia. Pel colloquio avuto col frate e per le riflessioni che lo seguirono stava infra due se dovesse darsi attorno a fare lo spasimante, o invece tener broncio. Nella lotta di questi due pensieri chiese con qualche sollecitudine, donde e come quello sconcerto alla fanciulla Corso lo prese al braccio e senza profferir motto lo trasse in altra sala. Quello che ivi avrà dichiarato al padre è facile indovinarlo: fu un brusco disinganno pel vecchio come lo era stato per il feroce suo figliuolo.

Le donne frattanto recaronla con gran diligenza alla sua cameretta. Più sollecite del caso presente che delle cause di esso non avevano insistito per sapere la vera causa del tramortimento. La più parte di loro fin

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