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varietà questo nostro implacabil nemico. Anche ad uomini pii e d'orazione come sareste voi, quando si tratti d'involargli un' anima di sue malebranche e locarla nel baloardo della religione, egli suggerisce lo stesso risentimento e rammarico. Voi non ignorate per avventura la bella istoria della chiamata, onde Dio chiamò a lasciare le pompe del secolo il figliuolo del conte d' Aquino, dico il venerabile dottor frate Tommaso: la contessa Teodora fu donna di pietà ben radicata, e pure non lasciò mezzo intentato per rivocare dal magnanimo proposito il santo giovanetto suo figlio. Scrivetelo in mente, o signore l'inferno in niuna cosa tanto si arrabatta quanto nello attraversarsi all' imprendere del culto della religione.

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Allorchè stamane mi alzava di letto giammai a pezza non avrei creduto dover penetrare ultroneo e non chiamato predicatore nelle mie case! Il rispetto all' or. dine vostro per me è grande, ma si guardi ognuno d'uscire della propria sua cerchia. E dacchè avete voluto cominciare, rispondete riciso alla mia quistione: in negozio di tal mole a chi se non al genitore dee rivolgersi primamente il figliuolo ?

Fra Masseo oscillava; e il Donato con voce ferma parlate pur franco e senza ambagi.

Dacchè mi date venia dirovvi, o signore; che a nessuno primamente dee manifestare il segreto del Re del cielo chi è chiamato al chiostro o alla chiesa, salvochè al padre spirituale: Piccarda vostra si è a buon dritto regolata di tal guisa, ed io mi sono suo padre spirituale. No; il padre terreno finquì non dovea saperne punto nulla, quando mostravasi fieramente avverso ad ogni disegno che il suo non fosse: correva lo stadio delle deliberazioni, e queste deono esser franche d'ogni. estrinseca violenza.

- E nel deliberare gravissimi negozii non dee punto nulla farsi partecipe il padre corporale, messer padre

spirituale? Ma che è questa distinzione tra carne e vento, tra materia e spirito? ricorrete forse ne' vostri mistici delirii al mediatore plastico? se pur m'intendete. Che è questa vostra dualità? Pigliatevi lo spirito, avrete un cadavere nell' uomo: pigliatevi il corpo, avrete vento. Voi siete dotto, ed io povero frate ben poco ho studiato ne' libri de' dotti, pure non voleva dire simili assurdi. Chè quanto a codesto assevero anzi colla guida che me ne fa il lodato venerabil dottore, e dico che l'anima intellettiva nell' uomo si unisce immediatamente al corpo qual forma sostanziale del medesimo; dico che dall' anima e dal corpo risulta una vera unità, ed è comune ad entrambi un medesimo essere.

Il vecchio vide che non era buon filosofare con Masseo, onde voltò di bordo interrompendo con aria imperiosa:

Via le quisquilie scolastiche. Vi dico, padre, che se il figlio entra in religione senza il consenso dei parenti trasgredisce grandemente un precetto del decalogo: i figli son roba del padre e in tutto gli deono obbedire. Io però dicovi, e son certo così esser vero, che quando i genitori impediscono a' figli le cose spirituali non sono nemmeno da riconoscersi per genitori: egli è il Boccadoro che favella di simil forma. Lo stesso si prescrisse nei concilii; dicono lo stesso Ambrogio, Ieronimo, Agostino, Bernardo e Tommaso dottori santissimi. Dirovvi quel che insegna quest' ultimo? Se Dio vuole che l'anima, cui egli chiama, mandi in oblivione il padre e perfino la casa del padre, ci addita manifestamente che il chiamato al cenobio o all' asceterio non dee il consiglio dei carnali domestici interporre all'esecuzione. Volete un' esclamazione di Bernardo ? - oh duro, padre, oh crudel madre! tu pigli sollazzo alla morte del figliuolo; a te aggrada che il figliuolo rovini con te, meglio che desso giunga a regnare senza di te! E quanto poi a dire che i figli son roba del

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padre come la pecunia e il bestiame, che deggiongli obbedire in ogni cosa, perdonate che io v' ammonisca esser questa una dottrina che merita distinzioni ed eccezioni. I figli sono un sacro deposito, non proprietà, che ai genitori affida il Signore perchè nel primo stadio della vita a gloria del nome suo li vadan disciplinando a norma dell' indole, del temperamento, delle naturali inclinazioni e anzitutto a seconda dei doni soprannaturali largiti loro da Dio. Per questa opera benefica e doverosa qual si è la educazione, il figlio va perfezionandosi a mano a mano ed acquistando signoria sopra le sue azioni; e posciachè un tale esplicamento è compiuto allora diventa come padrone de' suoi destini: a questo confine si ferma il diritto del padre, e comincia il diritto del figliuolo allora sorge per questo il momento più solenne della vita dell' uomo, la elezione dello stato. In quel punto più strade gli s' affacciano dinanzi, ed egli con ponderata ma libera volontà sceglie la strada che per lui dovrassi percorrere fino alla morte. Ma i genitori non dovranno dirgli nulla, non dovranno come più savi ed esperti additargli la strada d'interesse maggiore?

Prima ch' io al vostro dimando soddisfaccia innalzate, o messere, a più serena regione le vostre pupille: e fate conto che pervenuto il figliuolo a quel punto di sua vita mortale, e pur guardando le strade che in bella mostra gli si parano dinanzi, venga colpito di subito da un grave pensiero che balenando nella parte più pura dell'intelletto gl' insegni, tutta quella vaga mostra esser fatua ed ingannevole; gli dica che tutti i beni terreni son polvere e nulla; che il vero modo di farsene signore è metterseli sotto i piedi, sacrificarne a Dio in perfetto olocausto l'affetto e la brama; fate ragione, dicovi, che a lui sia conto e manifesto per prove, come il suo genitore nel fargli eleggere la strada, quella sola e' vorrebbe che scegliesse, la quale appunto maggior

copia impromette di quei beni caduchi; allora il genitore non vuolsi interrogare se non a fatto compiuto. Tale è il caso dell' angelica vostra figliuola, tale la mia risposta. Rallegratevi imperò, torno a dirvi, messere; rendete laude a Dio di cotanto prodigio che in famiglia vostra si fece manifesto. Non è forse prodigio una sì magna. nima risoluzione? Ben può capirsi che l' uomo, dotato com'è di ragione più ferma e di sensibilità meno squisita, dando un guardo al cielo ed uno alla terra lasci di lieto animo il fango di quaggiù e vada nel chiostro a meditare gli anni eterni: ma che una giovinetta come la vostra cinta di grazia, di cuor sensibile, d' immaginativa lieta e ridente, allevata con dilicatura, cui l'età e l'alto stato spargono il sentiero della vita di gigli e di rose, amata da voi, oggetto di mille sollecite cure e sospirato termine d'irrequiete speranze; che questa vostra donzella, dico, al primo aprirlesi una scena gioconda tanto e lusinghiera non si curi di fissarvi lo sguardo, e pur vivendo vada a seppellirsi nella solitudine e nel silenzio, questo si è spettacolo di maraviglia cotanta, che gli angeli medesimi si beano in riguardarlo. Non trovasi in femmina atto di virtù comparabile a questo; o vogliate la pienezza della rinuncia considerare, o la gioia nel farla, o la costanza nel compierla, o la purezza e nobiltà del principio da cui discende.

Messer Simone pensando a trovare di nuove obiezioni per i suoi intendimenti, poco qui aveva badato al ragionare del frate: sentendo che egli taceva soggiunse:

Ma dite dite, per qual ragione mi volete togliere d'appresso la figlia che è proprio la consolazione de' miei anni cadenti? Userete la consueta fandonia di misticismo e vorrete dirmi che per servire a Dio. Si serve egli meno a Dio nel mondo? o non sono buoni tutti gli stati per aggiungnere a vita eterna? Sì, giuro che sì. La virtù dello Spirito Santo vienci somministrata a suo grado, non a nostro capriccio: ognuno ha da Dio

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un dono proprio, quegli in un modo e questi altramente. Guai a chi contradice alla voce del sommo Ordinatore! Vi contradisse anche Giona, lo avete pur costì: che ne avvenne ? Di grazia mi porgereste il santo volume ?

Simone diede o lasciò prendere il libro al frate, il quale apertolo quasi a mezzo trovò l'inizio di detto profeta. Era quello un corpo di Bibbia di ricchissimo ed elegante manoscritto; accurata quanto mai l'ortografia, s' intende ortografia d' allora; belle ed uniformi le lettere, venustissimi gli apici, la levigatezza, il nitore della membrana, le miniature, i lavori delle iniziali, tutto era un portento. Quella prima pagina conteneva in calce un solo versetto, l' altra parte era occupata dalla storia della tempesta di Giona che il diligente alluminatore aveva presentata agli occhi dei riguardanti con una verità impareggiabile. Poggiava la nave inclinata alla banda sullo schienone d' un immenso flutto: il vento metteva il mare alle stelle: il cielo tutto intene. brato e chiuso di foltissimi nuvoli. Il legno sembrava propriamente non aver più lena per rompere le onde, e i marinari stavansi a' loro ufficii esterrefatti d'immensa paura. Molti di que' pagani qua e là sulla tolda alzavano le mani a a quello iddio cui ciascuno era più devoto. Abbattuto già il castello, sgomberate tutte le opere morte da proda, affinchè la vela si reggesse meglio col vento e la nave ubbidisse al maneggio dei timonieri: era indarno. In mezzo alla coperta vedeasi il profeta in lunghi panni tendere umilmente le mani ai compagni di viaggio, che tratte le sorti gli spiegavano dinanzi la cedola del suo nome; sembrava, dipinto in volto di cordoglio e di rimorso, proferire quelle generose parole: dimittite me in mare. A basso finalmente appariva lo spaventevole mostro con bocca spalancata e fornita di triplice siepe di denti: un vero antro.

Osservate di grazia, messere, e la passione dia luogo alla ragione. Costui chiamavalo Iddio a convertire

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