Miscellanea, Volume 581897 |
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... comune il titolo di « domina provinciarum . » 3 4 Nè a ' tempi di Giustiniano l'italica terra s'av- 1 Vedi il Walter , Storia del Diritto di Roma , vers . del Bollati , lib . II , cap . 29 , § 242 e segg . 2 Willems , Le droit romain ...
... comune il titolo di « domina provinciarum . » 3 4 Nè a ' tempi di Giustiniano l'italica terra s'av- 1 Vedi il Walter , Storia del Diritto di Roma , vers . del Bollati , lib . II , cap . 29 , § 242 e segg . 2 Willems , Le droit romain ...
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... comune ebb'egli i natali ? Senza dire che Accorso è per tempo vicinissimo a Dante , s'e ' moriva cinque anni soltanto ( 1260 ) prima che il poeta nascesse . Aggiungasi che con ciò il verso dantesco trae il suo lume dalla storia , e fa ...
... comune ebb'egli i natali ? Senza dire che Accorso è per tempo vicinissimo a Dante , s'e ' moriva cinque anni soltanto ( 1260 ) prima che il poeta nascesse . Aggiungasi che con ciò il verso dantesco trae il suo lume dalla storia , e fa ...
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... il quale non vedea in esso un dispotico spogliatore delle autonomie de ' regni e delle repubbliche , che doveano soltanto aver 1 Op . cit . , p . 110 . dall'impero quell'universale e comune ordina- mento , che ne promovesse 18.
... il quale non vedea in esso un dispotico spogliatore delle autonomie de ' regni e delle repubbliche , che doveano soltanto aver 1 Op . cit . , p . 110 . dall'impero quell'universale e comune ordina- mento , che ne promovesse 18.
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dall'impero quell'universale e comune ordina- mento , che ne promovesse e ne guarentisse la pace , cima della felicità d'uno stato . 1 Dopo tutto questo , o si vuol dire che col « non donna di provincie » intendesse Dante rin- facciare ...
dall'impero quell'universale e comune ordina- mento , che ne promovesse e ne guarentisse la pace , cima della felicità d'uno stato . 1 Dopo tutto questo , o si vuol dire che col « non donna di provincie » intendesse Dante rin- facciare ...
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... comune uso significa luogo di turpitudine , o rumore o frastuono o difficoltà d'uscirne , significati che male tutti si appropriano a persone . A Firen- zuola , chiamano bordelli i ragazzi più poveri , parola viva , in questo ...
... comune uso significa luogo di turpitudine , o rumore o frastuono o difficoltà d'uscirne , significati che male tutti si appropriano a persone . A Firen- zuola , chiamano bordelli i ragazzi più poveri , parola viva , in questo ...
Common terms and phrases
15 maggio accusa acrostici Addio Alberico alcuni altre amnistia amore anco anime apostolo autem Callimaco Camera Camera dei Deputati canzone Caos Caro Pietro caso chè chiesa cielo comedia costituzionale Costituzione credere criminale Dante dantesco decreto Deputati dice Divina Commedia donna di provincie eius erano Firenze Fulica genitivo Genova giorno giudici giurisdizione Governo Gran Corti speciali inferno innanzi italiana italiano l'Italia latino legge legislativo lettere libero Limerno lingua lingua italiana luogo Luzio Machiavelli maggio Mancini mandato Mandragora medesimo mente Merlino michi ministri monaci mostra Napoli nome nuovo paese PAPINI Pari Parlamento parole passo peccati pena penale Petrarca Pietro Alighieri Pietro apostolo poeta politica popolo Portioli possa potere Priamo prosa pubblico pure Purg quod reati sarebbe scritto secolo selva sentimento signor storia storico studio tribunali Triperuno trova vede verbo vero versi vidi volgare zione Zumbini
Popular passages
Page 25 - Con lieto volto, ond' io mi confortai, Mi mise dentro alle segrete cose. Quivi sospiri, pianti ed alti guai Risonavan per l' aer senza stelle, Perch' io al cominciar ne lagrimai. Diverse lingue, orribili favelle, Parole di dolore, accenti d...
Page 55 - Non fu la Sposa di Cristo allevata Del sangue mio, di Lin, di quel di Cleto, Per essere ad acquisto d'oro usata; Ma per acquisto d' esto viver lieto E Sisto e Pio, e Calisto ed Urbano Sparser lo sangue dopo molto fleto.
Page 32 - Che navicar non ponno, e in quella vece Chi fa suo legno nuovo, e chi ristoppa Le coste a quel che più viaggi fece; Chi ribatte da proda, e chi da poppa; Altri fa remi, ed altri volge sarte; Chi terzeruolo ed artimon rintoppa: Tal, non per fuoco, ma per divina arte, Bollia laggiuso una pegola spessa Che inviscava la ripa da ogni parte. I" vedea lei, ma non vedeva in essa Ma...
Page 17 - O SIMON mago, o miseri seguaci, Che le cose di Dio, che di bontate Deono essere spose, e voi rapaci Per oro e per argento adulterate : Or convien che per voi suoni la tromba, Perocché nella terza bolgia state.
Page 45 - Quando gli apparve d' angeli sì carca. Ma per salirla mo nessun diparte Da terra i piedi : e la regola mia Rimasa è giù per danno delle carte. Le mura che soleano esser badia, Fatte sono spelonche ; e le cocolle Sacca son piene di farina ria. Ma grave usura tanto non si tolle Contro 'l piacer di Dio, quanto quel frutto, Che fa il cuor de
Page 54 - Quegli eh' usurpa in terra il luogo mio, II luogo mio, il luogo mio, che vaca Nella presenza del Figliuol di Dio, Fatto ha del cimlterio mio cloaca Del sangue e della puzza, onde '1 perverso, Che cadde di quassù, laggiù si placa.
Page 54 - Vid' io allora tutto il ciel cosperso: E, come donna onesta che permane Di...
Page 48 - Io fui nel mondo vergine sorella : E se la mente tua ben si riguarda, Non mi ti celerà l'esser più bella; Ma riconoscerai ch' io son Piccarda, Che, posta qui con questi altri beati.
Page 33 - Cosenza, che alla caccia Di me fu messo per Clemente, allora Avesse in Dio ben letta questa faccia, L' ossa del corpo mio sarieno ancora In co del ponte presso a Benevento, Sotto la guardia della grave mora. Or le bagna la pioggia e move il vento Di fuor del Regno, quasi lungo il Verde, Dov' ei le trasmutò a lume spento.
Page 44 - E quel son' io che su vi portai prima Lo nome di Colui, che in terra addusse La verità che tanto ci sublima. E tanta grazia sovra me rilusse, Ch...