Storia del potere in Italia 1848-1967

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Vallecchi, 1967 - Constitutional history - 540 pages
Pubblicato per la prima volta nel 1967, in un clima che annunciava le agitazioni studentesche e sindacali degli anni seguenti, questo libro fu accolto con diffidenza e, in molti ambienti, con imbarazzato silenzio. I temi fondamentali sono quelli dei libri e degli articoli con cui Giuseppe Maranini denunciava i vizi della democrazia italiana: la "dittatura" del parlamento, la debolezza del governo, lo strapotere dei partiti, le carenze della costituzione repubblicana. L'autore ricostruisce con questo libro una storia politico-costituzionale dell'Italia unitaria dal 1848 al 1967. Giuseppe Maranini (Genova 1902 - Firenze 1969) è stato un giurista, politico e pubblicista italiano il cui itinerario intellettuale ha percorso le tappe più significative della storia costituzionale d'Italia. Laureato in giurisprudenza, poi docente all'Università di Perugia, pubblicò opere sui sistemi costituzionali molto avanzate per l'epoca e nel 1933, poco più che trentenne, divenne professore ordinario. Con l'emanazione delle leggi razziali rischia di essere sospeso dall'insegnamento in quanto figlio di madre ebrea, ma ottiene di insegnare nel 1940 all'Università di Firenze, ove pubblica i suoi articoli sul periodico L'Arno, una testata locale che rileva diventandone finanziatore, stampatore e redattore. Nel dopoguerra intensifica l'attività giornalistica scrivendo articoli di politica costituzionale per Il Resto del Carlino e La Nazione. Nei primi anni '50 diventa editorialista del Corriere della Sera. Sulle pagine dei giornali conduce una serrata campagna contro la sovranità dei partiti politici e a favore di un governo responsabile investito direttamente dal popolo. Nel 1949 Maranini conia un termine che conoscerà un'enorme diffusione: partitocrazia. Nel '65 fonda Alleanza costituzionale, gruppo di pressione composto da insigni studiosi e parlamentari con lo scopo di proporre modifiche alla costituzione repubblicana in direzione di una maggiore separazione dei poteri e nella modifica della legge elettorale in senso maggioritario. Tra i firmatari i nomi più noti oggi sono quelli dei costituzionalisti Vezio Crisafulli e Pietro Rescigno, del politico Giuseppe Pella, di Paolo Rossi, filosofo e storico della scienza, e di Salvatore Valitutti.

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