Manuale di tipografia; ovvero, Guida pratica pei combinatori di caratteri, pei torcolieri e pei legatori di libri

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L. Cioffi, 1861 - Printing - 340 pages
 

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Popular passages

Page 188 - A, a; B, b; C, c ; D, d; E, e ; F, f; G, g; H, h; I, i; J, j; K, k ; L, 1; M, m ; N, n...
Page 50 - Bruna sei tu ma bella qual vergine viola; e del tuo vago sembiante io si m'appago che non disdegno signoria d'ancella.
Page 52 - Ma basti omai: va'; del mio dir fa' senno. — Riedi, o regina, alle tue stanze intanto; Me rivedrai colà fra breve: or deggio Dar pochi istanti ad altre cure gravi. SCENA V. FILIPPO, GOMEZ. FILIPPO. Udisti? GOMEZ. Udii. FILIPPO. Vedesti? GOMEZ. Io vidi. FILIPPO. Oh rabbia! Dunque il sospetto? ... GOMEZ. ... È omai certezza . . . FILIPPO. E inulto Filippo è ancor? GOMEZ. Pensa . . . FILIPPO. Pensai. — Mi segui. ATTO TERZO. SCENA I. CABLO , ISABELLA. CABLO. Scusa, deh! scusa l'ardir mio novello:...
Page 39 - ... paura che per amore. La detta città di Firenze è molto bene popolata, e generativa per la buona aria; i cittadini bene costumati, e le donne molto belle e adorne; i casamenti bellissimi, pieni di molte bisognevoli arti "), oltre all'altre città d'Italia. Per la quale cosa molti di lontani paesi la vengono a vedere, non per necessità, ma per bontà de...
Page 270 - C 0 E F G H 1 K L M N 0 P Q A B 4 D E F G H 1 K L M N 0 P Q A B C 5...
Page 43 - E la gola è il capo lista, anzi la gola produce il resto: e voi altri signori giovani quando mangiavate a crepapelle, invece d'andare a scuola, stavate a letto; e quando i poveri lettori s'arrapinavano per farvi intender qualcosa, voi altri rispondevate sbadigliando. E m'a...
Page 52 - Veggo l'astuccio, di pelle rilucente ornato e d'oro, sdegnar la turba, e gli occhi tuoi primiero 845 occupar di sua mole: esso a mill'uopi opportuno si vanta, e in grembo a lui, atta agli orecchi, ai denti, ai peli, all'ugne, vien forbita famiglia. A lui contende i primi onori d'odorifer'onda...
Page 56 - 1 regno d'Amor sì vario stile; Ch'è tanto or tristo, quanto mai fu lieto. Nessun visse giammai più di me lieto: Nessun vive più tristo e giorni e notti: E doppiando '1 dolor, doppia lo stile, Che trae del cor sì lacrimose rime. Vissi di speme, or vivo pur di pianto, Né centra Morte spero altro che Morte. Morte m'ha morto; e sola può far Morte Ch'i...
Page 95 - Bando poi al pessimo uso (pur troppo comune in molte tipografie) di porre alla stampa prima che la forma sia stata perfettamente corretta. Con questo falso sistema, il compositore logora la sua salute ad un lavoro incomodo e fuori di regola, qual è quello di correggere al torchio o alla macchina ... Egli si trova talvolta costretto a fare correzioni strambe per la fretta, intanto che sul capo al torcoliere o al macchinista (a giornata oa fattura che siano) scorrono le ore infruttuose. Ed è per...
Page 325 - E chi non piange ahi duro care; ed ancora gli si giunge all'ultima, come: Chi voI bever, chi voI bevere. Di qui con esempio si raccoglie, che il verso toscano può essere di quattro, di cinque, di sei, di sette, di otto, di nove, di dieci, di undici, e di dodki sillabe: e di si fatti leggerassene in questi fogli.

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