Page images
PDF
EPUB

a tutt'uomo per disfarsene. Proprio come dice Bacone da Verulamio: Que' soli negano Dio, ai quali importa assai ch'egli non esista. Deum esse non credit, nisi cui Deum non esse expedit.

6.

Sicchè fa d'uopo tornare alla filosofia scolastica, insegnata

principalmente da S. Tommaso.

Dal fin qui detto egli appare manifesto, che l'edificio scientifico, intesa la scienza nel senso più volte da noi esposto, per essere stata separata la filosofia della teologia che ne sono le parti principali, e quella lasciata ai capricci ed all' arbitrio dell'umana ragione, fu a poco a poco demolito, da non rimanervi omai pietra sopra pietra. Dalla quale ruina innumerevoli mali e disordini son già derivati all'umana famiglia, ed eziandio peggiori abbiamo a temerne se quanto prima non si pone mano a riedificarlo solidamente. Come si farà però a riedificarlo? facendo come fecero, e non altrimenti, coloro i quali lo innalzarono la prima volta nel medio evo; vale a dire, col porre per base e fondamento la filosofia, purgata prima da tutti gli errori che la deturpano al presente, e metterla in pieno accordo colla dottrina rivelata. In una parola, col tornare in quanto alla sostanza alla scolastica, di cui, come vedemmo, è capo e duce l'Angelico Dottore; evitando però i difetti di tal sistema, e introducendovi tutti que'miglioramenti, che, sebbene accidentali, pure ci offre in copia l'età presente.

A meglio poi conoscere il bisogno di tornare allo studio della vera filosofia, giova qui ricordarne la eccellenza, non meno che l'aiuto grande ch'essa porge alla teologia e a tutto l'umano sapere. S. Tommaso l' ha in tanta stima, che ad esempio degli antichi, quasi non riconosce alcun divario tra essa e la sapienza. (1) « È a sapere, così egli, che il nome di sapienza si è

(1) Cicerone, per esempio, parla della sapienzia e della filosofia ne' seguenti termini: . Quid est enim, per deos! optabilius sapientia? quid praestantius? quid homini melius? quid homine dignius? Hanc igitur qui expetunt, philosophi nominantur: nec quid quam aliud est philosophia, si interpretari velis, quam studium sapientiae. Sapientia autem est, (ut a veteribus philosophis definitum est) rerum divinarum et humanarum causarumque, quibus hae res continentur, scientia... De Officüs, lib. Secun. II.

cangiato in quello di filosofia, mercechè si hanno per sinonimi. E vaglia il vero, essendo quegli antichi, ch' erano intesi allo studio della sapienza, appellati sofi, ossia sapienti, Pitagora interrogato del nome onde volea esser chiamato, non amò dirsi sapiente, come dicevansi gli altri, poichè siffatto nome sentiva, secondo lui, di presunzione, ma si disse filosofo, ossia amatore della sapienza. Quindi il nome di sapiente si cangiò in quello di filosofo, e il nome di sapienza in quello di filosofia. » E fa poi di questa il seguente elogio: « Essa rende l'uomo simile a Dio. Perciò dice Seneca: questo mi promette la filosofia, di farmi simile a Dio. Ed altrove pur dice: l' uomo speculativo è quasi un Dio che alberga in corpo umano. Secondo la sentenza di Platone è beata quella repubblica cui presiede il filosofo; e guai a quel popolo ch' è retto da un fanciullo. E Platone disse questo con verità; perciocchè la filosofia o la sapienza ordina la vita, regge le azioni, dimostra ciò che si deve fare e ciò che si deve lasciare. Seneca nella XVI epistola dice: è proprio del sapiente reggere ed ordinare. Dalle quali affermazioni si fa manifesto che conviene che i sapienti abbiano il reggimento della Repubblica, e per questo dice Tullio nel principio della sua Rettorica: molti vantaggi ne avrà la Repubblica qualora la sapienza sia la suprema e universale reggitrice. » (1)

Ciò è della filosofia considerata in sè medesima, essa però come accennossi altrove rende grandi servigi alla teologia, ed è questo che ci dee sopratutto importare. I quali servigi vengono indicati dal Sommo Pontefice Leone XIII nella sua celeberrima Enciclica Aeterni Patris, già più volte citata, ed esposti poi più ampiamente dalla Civiltà Cattolica: noi non faremo che accennarli. 1. La filosofia predispone l' uomo ad abbracciare la fede cristiana, poichè lo induce naturalmente ad ammettere molte verità vuoi speculative vuoi pratiche, che gli vengono poi insegnate dall' istessa fede; sicchè per tal guisa l'umana ragione vede nella fede un' amica che le stende la mano, la solleva e la nobilita grandemente. 2. La filosofia ci dimostra che Iddio è il Creatore di tutte le cose, ed è veracissimo in

(1) Riportati questi due squarci dell'Angelico dalla Civiltà Cattolica, anno 1875, vol.

4, p. 398.

tutto ciò che dice'; dal che si deduce adunque, come osserva lo stesso S. Tommaso, che s'egli è il Creatore ha un assoluto dominio su di noi, quindi ha diritto d' imporci a credere ciò che supera eziandio la nostra ragione; e s'è veracissimo non può nè ingannar sè stesso, nè ingannar noi circa quelle cose che ci rivela per fede. 3. La filosofia c'insegna, che non può darsi effetto senza causa, e che questa dee esser sempre proporzionata a quello; da ciò ne segue adunque, che i tanti miracoli operatisi nel cristianesimo, di cui siam certi storicamente, non potendo avere una causa proporzionata nel creato, perchè non ha virtù e forza da produrli, deono riferirsi a Dio medesimo; e perciò addivengono altrettante prove infallibili della divinità di nostra religione, in conferma della quale essi si operano. 4. Da che la filosofia c'insegna, che ogni effetto richiede la sua causa proporzionata, siamo indotti a tirare la medesima conseguenza riguardo pure alla propagazione e conservazione della fede e della Chiesa; vale a dire, che Dio stesso dee vegliare sopra di esse, altrimenti con tanti accaniti nemici avrebbero dovuto perire. 5. La filosofia c' insegna, che un'istituzione qualsiasi, qualora considerata in sè stessa, nello scopo che si propone e negli effetti che produce, è tutta immacolata e santa, non può venir che da Dio, e a Dio dee essere cara e diletta; quindi, essendo appunto tale la Chiesa cattolica, noi possiamo tranquillamente starcene nel suo seno, sicuri d'essere in sulla retta via e di giugnere in fine al porto di eterna salute. 6. La filosofia (e ciò abbiam provato anche altrove) dà alla teologia rivelata la natura di vera scienza; poichè scienza vuol dire cognizione dedotta da principi fermi, universali ed evidenti: il che non può aversi senza la logica principalmente, e la logica è una parte della filosofia. 7. La filosofia somministra al teologo belle ed aggiustate analogie, in virtù delle quali, sebbene non gli sia dato comprendere i misteri in sè stessi, tuttavia gli si rendono questi più accessibili alla mente e gli cagionano non poco diletto, per i vestigi appunto che ne vede nelle cose naturali e razionali. 8. La filosofia finalmente fornisce al teologo ed anco ad ogni semplice fedele, le armi per difendersi da ogni sorta d'avversari; sia coll'insegnargli le leggi di una giusta po

lemica, e scuoprirgli i sofismi co'quali si vuol combattere la verità; sia coll' opporre agli assalti che si dànno alla fede dalla falsa scienza, le difese che della fede stessa prende la vera scienza, poichè tra vero e vero non può esservi opposizione di sorta. (1) Ed in questo senso la filosofia fu detta dagli stessi più antichi Padri della Chiesa, ora: un gran bene, un gran tesoro e venerabile presso Dio, poichè a Dio ci conduce-(S. Giustino Martire); ora: scienza utile alla pietà, necessariamente da premettersi da coloro che apprendono la dottrina della fede per dimostrazione (Clemente Alessan.); ora: preludio ed aiuto del cristianesimo - (Origene). (2)

La filosofia inoltre è di aiuto e sostegno a tutte le umane scienze ed alle arti liberali, come dice qui espressamente il citato Sommo Pontefice, « imperocchè, come scienza di tutte moderatrice, da essa trassero sempre la norma e il diritto modo di procedere; e dalla medesima, come da fonte universale della vita, derivarono lo spirito che le alimenta. Dal fatto e dalla esperienza è continuamente provato, che allora sommamente fiorirono le arti liberali, quando si mantenne incolume l' onore e fu saggio il giudizio della filosofia; e che giacquero neglette e pressochè dimenticate, quando la filosofia volse in basso, e fu da errori e da inezie impigliata. Per la qual cosa anche le scienze fisiche, che al presente sono in gran pregio, e che per tanti e sì splendidi trovati, suscitano in ogni luogo singolare ammirazione di sè, non solamente non patiranno dalla ristorata filosofia degli antichi alcun detrimento, ma ne saranno anzi molto avvalorate. Imperocchè per istudiarle con frutto e per accrescerle non basta la sola osservazione dei fatti, e la sola considerazione della natura, ma quando i fatti sieno certi, è d'uopo sollevarsi più alto e dar opera con solerzia a conoscere la natura delle cose, e ad investigarne le leggi, a cui obbediscono, ed i principii, onde nasce il loro ordine e la unità nella varietà, e la mutua affinità nella diversità. Alle quali investigazioni è cosa meravigliosa quanto di forza e di luce sia per apportare la filosofia scolastica, se saggiamente venga in(1) Anno 1879, vol. 3, pag. 561.

(2) Knoll. Theolog. Dogmat. Fundament. pag. 9.

segnata. » (1) A dir corto, la filosofia dee entrare in ogni parto dell'umana mente, e non mica come parte integrale ed accessoria, ma anzi come parte essenziale e costitutiva, seppure si vuol riuscire a qualche cosa. Egli è indubitato, che la vita d'un popolo, d'una nazione consiste nella sua attività, poichè per questa essa si svolge e manifesta; l'attività però vien preceduta e regolata dal pensiero, e il pensiero si concepisce e si perfeziona al lume della sana filosofia. Onde in questo senso dice bene qui il P. Maugeri, altrove citato, cioè che, « base e fondamento dello splendore e della grandezza delle nazioni è il pensiero filosofico, e dallo svolgimento di esso germoglia ogni altra gloria morale, sapienziale e civile, perchè nell' immenso lavorio del pensiero si maturano i grandi destini delle nazioni... perchè la filosofia è l'importante strumento della civiltà, della politica e della scienza universale. » (2)

1.

A questo ci esortano e spingono gli uomini di senno, cui sta a cuore la vera scienza e la religione, massime il Sommo Pontefice Leone XIII.

Essendo perciò tale e tanta la eccellenza ed utilità della filosofia in generale, e più della scolastica o cristiana, che vale il medesimo, insegnata principalmente da S. Tommaso; non è da meravigliarsi no, che da alcuni anni in qua molti uomini di senno e di dottrina, cui sta veramente a cuore il bene della chiesa e di tutta l' umana società si adoperino a tutt'uomo, affinchè essa riprenda nelle scuole cristiane quel posto ch'ebbe una volta, e che a buon dritto le si conviene. Sopra tutti però si è segnalato in questo il Sommo Pontefice Leone XIII, tantochè questo suo zelo, questa sua incessante premura si ha per la sua più propria caratteristica, da meritarsi già fin da ora il nome di restauratore della filosofia

[blocks in formation]
« PreviousContinue »