l'onorano; ma di quella Francia leggera, semidotta, arrogante, burbanzosa, che uscì dalle mani dei cattivi filosofi. Negli altri paesi la religione può essere alterata e guasta; ma la pietà religiosa è in onore : il sentimento contrario è una vergogna che altri occulta, non una prodezza, di cui si vanti. Solo in Francia entrò il costume di calpestare alla scoperta le credenze comuni e di recarsi a gloria ciò che altrove sarebbe cagione di vituperio. Oggi alla incredulità rabbiosa del secolo passato è succeduta una molle indifferenza, e una filosofia senza nervo, senza spiriti, senza dottrina, che alcuni vorrebbero trapiantare nella nostra penisola. Ma io non piegherò mai il collo a questa indegnità, nè consentirò dal mio canto che la madre della civiltà e Cristianità universale divenga un satellite filosofico della Francia. Nè perciò voglio troppo sdegnarmi e arrossire di queste vergogne italiane, perchè confido nel senno dei più e nella Providenza. Che se le mie speranze saranno deluse e le parole rimarranno senza effetto, recherò almeno nel sepolcro la dolce consolazione di avere aspirato, per quel poco che le mie deboli forze comportano, a instaurare in Italia la vera idea del Buono. TAVOLA E SOMMARIO. AVVERTENZA. - Dell' uso dell' erudizione. In che guisa lo scienziato possa usu- - quella che oggi corre. - morta e non viva. - Paragone della morale platonica con La morale di Platone è una, rigorosa, fondata sul concreto, efficace, accomodata alla pratica e propor- correvano. - di queste doti. - Prove delle due asserzioni, e lineatura univer- PROEMIO. Che cosa s'intenda per la voce Buono. La facoltà che tratta del Buono è l'etica; la quale è una scienza seconda. presente discorso. Dell' uso della storia e dell' erudizione nella morale : quanto profittevole in ogni tempo e opportuno al DELL' ARBITRIO O SIA DELLA CAUSA SECONDA, LIBERA OPERATRICE DEL BUONO. 1 - Prova della realtà dell' arbitrio dedotta da ciò, che non contiene in - non infinito, causa seconda e non prima delle sue operazioni. 13 CAPITOLO SECONDO. DELL' AFFETTO O SIA DELLA CAUSA SECONDA, FATALE COOPERATRICE DEL BUONO. Dell' istinto. l'affetto. - Dell' affetto è fatale in sè stesso, ma libero in CAPITOLO TERZO. DELLA LEGGE MORALE, BANDITRICE E MAESTRA DEL BUONO. La legge, norma dell' arbitrio, s'immedesima colla ragione obbiet- 25 come oggetto del pensiero, rivela allo spirito l'ordine cosmico. il perfezionamento di tal ordine; e diventa legge. - Definizione della legge morale. La legge non può essere indipendente dalla. religione, nè da Dio, poichè è Dio stesso. Si chiamano a ras- segna le varie proprietà della legge : essa è obbiettiva, indipen- dente dagli spiriti creati, necessaria, assoluta, immutabile, autorevole, eterna, universale, astratta e concreta nello stesso tempo, personale, intelligibile, intelligente, parlante, divina per ogni rispetto, e certa del suo adempimento. — Delle varie mani- festazioni della legge morale nella storia. Varietà delle forme CAPITOLO QUARTO. DELL' IDEA DEL BUONO PRESSO I POPOLI ETERODOSSI. L'emanatismo e il panteismo rigido distruggono affatto l'idea del Buono. - L'idea imperfetta del Buono può conciliarsi coll' ema- natismo e col panteismo temperato. Questo temperamento è effetto della parola. Lo sviluppo spontaneo, senza l'aiuto della parola, è una chimera. - Delle due forme eterodosse del Buono; l'una contemplativa, rispondente al predominio dell' intuito, e l'altra attiva, originata dal prevalere della riflessione. - Dei vizi di queste due forme. L'eterodossia primitiva fu quella dei Camiti: sue note. Essa annullò l'idea del Buono, sostituen- dovi il concetto contrario e il culto di un dio nefando e distrut- tore. Precedette l'eterodossia temperata dei Giapetidi. Esempio: l'eterodossia primitiva e veramente camitica dell' India. - Del Bramanismo vedico e puranico; loro differenze, e cenni sulla loro storia. Il Camismo primitivo dell' India abolito dal Bramanismo vedico fu rinnovato in parte dal pura- |