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cietà di tutti gli uomini, e per questo riguardo ci apparisce, come la restituzione successiva dell' unità primigenia e naturale del genere umano.

La qual restituzione è opera tutta spirituale, poichè ha per intento la società delle intelligenze, sotto il dominio del principio ideale. Se il disegno di natura non fosse stato guasto dalla colpa, l'unità morale della specie avrebbe accompagnato l'unità materiale, che si effettua, mediante la generazione, e la discendenza di tutti i rami della stirpe da un ceppo primitivo. La cognizione dell' Idea si sarebbe propagata di padre in figlio, per mezzo dell' educazione, e la vita morale trasfusa di conserto colla vita organica. Ma rotta l'armonia del tutto, e stabilito il predominio del senso, l'ordine materiale fu disgiunto dall' ordine morale; giacchè dalla maggioranza di questo procedeva il buon accordo di quello. La rinnovazione del genere umano non potè procedere, secondo l'ordine naturale della creazione, nè l'unità ripristinata travasarsi di conserva colla vita corporea; e però, se la nostra specie nacque materialmente da un solo uomo, essa dovette rinascere per via di generazione spirituale, e di gratuita elezione. L'elezione è, per rispetto allo spirito, ciò che è la generazione, rispetto al corpo; quindi è, che nei governi più perfetti si accoppia o si sostituisce alla successione ereditaria la successione elettiva. Il principio nobile e morale dell'elezione fu introdotto nel mondo dalla prima rivelazione, fatta all'uomo scaduto negli ordini della religione, e modificò, senza distruggerlo inopportunamente, il principio contrario 1.

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1 Gen. IV, 4, 25, 26; XXI, 10, 11, 12; XXV, 31, 32, 33, XLVIII, 14 seq. XLIX, 8, 9, 10; Ex. VI, 20; 1 Reg. XVI. 6 seq., etc.

E veramente la grazia è sempre un'elezione; e la scelta umana, che distingue i meriti, e si fonda in essi, presuppone un deletto anteriore e divino, per cui i doni della natura e della grazia sono inegualmente distribuiti, secondo l'arcano beneplacito, che governa le sorti delle cose create.

Quindi si vogliono distinguere due generi umani, l'uno di natura e l'altro di grazia. Entrambi usciti da un solo uomo, si allargarono successivamente; ma il genere naturale, perduta ogni morale unità, si moltiplica per via di generazione; laddove il genere predestinato si propaggina per elezione, e mantiene l'unità spirituale, che lo privilegia. Il primo è una società materiale più di corpi che d'animi, mancandogli l'integrità del principio ideale. Il secondo è una società spirituale, un concilio d'intelligenze organate dall' Idea, e strettamente unite in un solo corpo. Entrambi uscirono da un solo individuo, e corsero successivamente pel triplice anello della famiglia, della nazione, e dell' aggregato di nazioni; entrambi s'incamminano verso una grande universalità futura, da cui sono ancora lontani. L'uno e l'altro son progressivi, e muovono dall' unità individuale, per riuscire all'unità universale: l'unità è il loro principio, e il loro termine. Divisi in questo loro indirizzo verso il tipo futuro, sono imperfetti; perchè all' uno manca l'unità propria del genere eletto, l' altro abbracciando solo una parte degli uomini, non possiede tutta la varietà propria del genere naturale. Ma quando ciascuno di essi avrà compiuto il suo corso, si confonderanno insieme, e si compieranno scambievolmente. Il genere naturale diverrà anco negli ordini del tempo il genere eletto, e la restituita unità primitiva della nostra specie sarà condotta ad ultima perfezione. Ora il

genere umano instaurato sovrannaturalmente, per via dell' elezione e generazione spirituale, è la Chiesa; la quale si può definire, per questo rispetto, la riorganizzazione successiva del genere umano, diviso dalla colpa, e riunito dalla grazia, per mezzo dell' unità ideale.

Il vocabolo di Chiesa, preso generalmente, abbraccia la società religiosa, depositaria della rivelazione divina, dal principio del mondo fino all' ultimo termine de' tempi. Sotto i primi Noachidi, la Chiesa comprese tutto il genere umano. Ma ben tosto le rivoluzioni di natura, le migrazioni, le conquiste, le corruttele oscurarono il vero, alterarono il culto, e produssero quel miscuglio di errori e di superstizioni, che volgarmente si distingue col nome di gentilesimo. Allora Iddio, affinchè il vero non perisse sovra la terra, intraprese di formare un genere nuovo ed eletto, che serbasse l'Idea nella sua purezza, e la facesse risplendere fra i popoli sviati. A tal effetto suscitò un uomo, dal seno della Caldea, dove probabilmente la verità primitiva avea cominciato a guastarsi; acciò, donde era nato il male, provenisse la medicina. Una vocazione sovrannaturale sorti Abramo fra' suoi coetanei, come secondo padre della nostra specie, primo negli ordini visibili della elezione. Quest' uomo straordinario, la cui memoria è tuttavia venerata fra' popoli di Oriente, fu l'Adamo del genere predestinato; giacchè i rami della stirpe spirituale dovevano pur germinare da un solo tronco; ma l'eredità voleva essere nobilitata dall' innesto di un sacro rito e dagli ordini elettivi. Da lui nacque la Chiesa patriarcale stretta fra i termini della famiglia e della tribù, e dalle tribù moltiplicate usci la Chiesa nazionale, ordinata da Mosè, finchè per Cristo la società ecclesiastica divenne una colle

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ganza di nazioni, e prese il titolo di cattolica, per significare l'ampiezza presente, e l'universalità futura. La Chiesa cattolica è indirizzata a far rivivere appieno negli ordini del tempo il genere umano; imperocchè l'Evangelio, oltre alla risurrezione dell' individuo, promise eziandio quella di tutta la specie. E siccome il risorgimento futuro e universale degl' individui venne prefigurato da quello di Cristo, che ne fu il tipo, e ne sarà il principio effettivo; così la risurrezione del genere naturale fu simboleggiata da quella del genere eletto nella Chiesa. E come la morte della specie fu prodotta dalla divisione e alterazione dell' Idea, accompagnata e adombrata dalla divisione e alterazione delle lingue, così la risurrezione iniziale del genere umano nella Chiesa venne operata dalla riunione dell' Idea e delle lingue nel cenacolo, quando la società e la fratellanza universale furono rinnovate, come in Babele erano state distrutte. Quindi si vede che il nome di Chiesa, benchè convenga alla società eletta di ogni tempo, appartiene però più propriamente alla società cattolica; la quale avendo dato principio alla colleganza delle nazioni, e sostituito perfettamente al principio ereditario il principio elettivo, non solo è l'apparecchio, come gl' instituti patriarcali e mosaici, ma l'attuazione iniziale dell'unità futura del mondo.

Dalle cose dette consèguita che, propriamente parlando, il genere umano non si trova fuori della cattolica comunanza. Imperocchè nel seno dell' eterodossia trovansi individui, e popoli isolati, o congiunti a tempo e imperfettamente; non trovasi una compagnia di nazioni ridotta a unità stabile, fondata sovra una tradizione continua e perpetua, e fornita di quella vita morale, che dall'Idea si diffonde in coloro

che ne fruiscono. I particolari popoli possono essere, come gl' individui, dotati di civiltà e di gentilezza; ma la specie umana, fuori del cattolicismo, è eslege, barbara, vivente alla selvaggia, e in quello stato ferino, che vien tenuto da certi filosofi per la vera condizion di natura. Perciò, se la Chiesa non è tuttavia il genere umano in atto, lo è in potenza, e ne gode anticipatamente le celesti prerogative. Ella possiede a compimento l' Idea, che quasi centro efficacissimo di attrazione tira a sè tutti i popoli, e gli riunisce insieme a poco a poco, finchè sia ricomposta e rinnovata l'opera divina. L'Idea è come un germe organico, che adesca e raccozza intorno a sè le particelle disgregate ed erranti, riorganandole e ricomponendole, secondo la loro prima e natia forma. Il lavoro organativo, che il Cristianesimo fa da diciotto secoli, e i suoi copiosi frutti, basterebbero da sè soli a far capaci gl' ingegni profondi, che la Chiesa è il solo principio unificante, atto a conseguir l'intento e a sortire un effetto universale e perpetuo. Vero è che le false religioni, proporzionatamente ai principii ideali, che vi si contengono, possono produrre aggregazioni più o meno diuturne ed estese; ma l'unione non vi può essere universale, nè stabile e perenne, perchè l'Idea non vi è perfetta. L'integrità dell' Idea, come risulterà chiaramente dal progresso del nostro discorso, è un privilegio del cattolicismo; il quale è perciò il solo principio organico, che possa ricomporre il genere umano. I partigiani moderni del progresso colle loro alleanze di popoli, colla loro fratellanza universale, fondata sopra una filosofia senza base, e un Cristianesimo senza valore, sono molto piacevoli; giacchè se i falsi culti riuscirono talvolta a collegare insieme molte grandissime nazioni, e a tenerle per più secoli unite in un corpo morale, non credo che la dottrina di

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