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FRANCESCO FLAMINI

Poeti e poesia di popolo ai tempi

di Dante

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L tempo di Giano della Bella e degli Ordinamenti di Giustizia, quando Firenze, debitrice alla libertà di tutta la sua gloria, era giunta a offrire la più perfetta immagine del reggimento democratico, presso Dante e i suoi fratelli d'arte che si intitolano dal dolce stil novo i canti con cui il popolo soleva guidare la danza delle donne e dei giovani, e in cui fermava le fuggevoli, spesso inconscie, estrinsecazioni del sentimento, assorsero, senza perdere la freschezza nativa, a dignità di forma d'arte. Ma appunto tale freschezza n'è il pregio più cospicuo; ed essa procede (o io m'inganno) dall'aver saputo trasfondere nella lirica d'arte la sincerità di sentimento ch'era nella lirica di popolo. Oltre che nelle ballate, anche ne' sonetti, anche nelle canzoni, e fin nelle sestine, i dugentisti fiorentini del dolce stile risentono l'efficacia della poesia popolesca! Nel mirar ch'essi fanno, poetando, alla sottigliezza e alla dolcezza sottigliezza di pensiero, dolcezza di parole se per la prima di queste qualità letterarie continuano la tradizione iniziata in Bologna dal Guini

zelli, che v'instaurò una maniera poetica dottrinale e profonda ne' concetti; quanto alla seconda, cioè quanto alla dolcezza, donde il loro stile trae l'appellativo con cui si suol designarlo, non poco essi debbono anche alla poesia della libera cittadinanza del Comune fiorentino..

Di qui, per chi voglia intendere appieno le intime ragioni dell'arte dantesca, la necessità di non trascurare la più umile forma di poesia, prettamente indigena, che s'ebbe fra noi nelle origini accanto alla lirica d'arte imitata dai Provenzali e all' epopea cavalleresca rimaneggiante materia francese; cioè quella poesia che in ogni nazione suole rampollare, spontanea, su dal cuore del popolo ed essere poi svolta e rilavorata da ignoti cantori. Sventuratamente, scarsi documenti della poesia di popolo coeva a Dante son giunti a noi; ma, oltre che vivi riflessi ne abbiamo in cantilene non propriamente popolari del tempo, valgono a darcene un'idea. altri documenti consimili, posteriori o anteriori ed anche d'altri popoli e d'altre età. Poichè temi così semplici, come quelli che i cantori raccoglievan di sulle labbra dei popolani, poterono, al modo de'fiori selvatici, sbocciare sotto le più diverse plaghe di cielo: nella farraggine dei canti popolari d'ogni nazione non è difficile, risalendo il corso dei secoli, discernere un cotal numero d'argomenti dappertutto e in ogni tempo prediletti dai volghi. Essi furono i soggetti pur della nostra lirica popolare, in ispecie amatoria, del Dugento.

Non vi sia discaro pertanto, o Signori, seguirmi, in traccia dei costanti caratteri, delle forme perennemente rinnovantisi, dell'arte di popolo, lungi dall'età

di Dante, della quale trattiamo, lungi dal «bel paese di Toscana gentile », anzi da tutto questo nostro fiorito e olezzante << giardino dello Imperio ».

Eccoci, non per forza d'incantamento, ma per la virtù - dirò coll'Alighieri << che fornisce all'intelletto ciò ch'ei vede », non più fra i palagi turriti, nelle scure vie della vecchia Firenze, ma sulle isole verdi dell' Egeo, sotto il cielo dell'Ellade fiammante d'azzurro. E siamo al tempo degli aèdi e degli eroi. Parla Omero; io, interprete fedele, traduco:

Solo un sentier menava, angusto, alla vigna: per esso givano i vendemmianti spogliando dei grappoli il tralcio. Vergini e giovinetti in ben tessuti canestri

sorreggean giulivi il frutto soave qual miele.

Ivi, in mezzo, un fanciullo. Amabilmente sonando
sulla squillante cetra, cantava con gracile voce.
Bello era il canto suo: lui tutti, battendo col piede
ritmicamente il suolo, seguian co la danza e col grido.1

<< Col grido », ho tradotto; il testo ha propriamente iygmós. Quest' iygmós era un grido di giubilo parlato o, per dir meglio, significativo, che, ripetendosi a intervalli, costituiva come un ritornello al canto a solo; cioè al canto di quel fanciullo che, in mezzo al cerchio dei danzanti, intonava il linos, accompagnandosi con la cetra. Come si vede, il ritornello già nella sua forma primordiale ebbe schietto carattere di popolarità. Che

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