Il Buonarroti

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Tipografia delle scienze mathematiche e fisiche, 1869 - Art
 

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Popular passages

Page 87 - L'alme agghiacciar dovria; Ma di Robert nell'anima Chiusa è al terror la via. E già l'audace esempio I più ritrosi acquista; Già cento globi ascendono Del Cielo alla conquista. Umano ardir, pacifica Filosofia sicura, Qual forza mai, qual limite II tuo poter misura?
Page 87 - Da' marzii corpi uscire, E già domato ed utile Al domator servire. Per lui del pondo immemore, Mirabil cosa! in' alto Va la materia, e insolito Porta alle nubi assalto. Il gran prodigio immobili I riguardanti lassa, E di terrore un palpito In ogni cor trapassa. Tace la terra, e suonano Del ciel le vie deserte : Stan mille volti pallidi E mille bocche aperte. Sorge il diletto e l'estasi In mezzo allo spavento, E i piè mal fermi agognano Ir dietro al guardo attento.
Page 314 - Lucevan li occhi suoi più che la stella; e cominciommi a dir soave e piana, con angelica voce, in sua favella: 'O anima cortese mantovana, di cui la fama ancor nel mondo dura, e durerà quanto '1 mondo lontana...
Page 2 - Collezione di documenti storici antichi inediti ed editi rari delle città e terre marchigiane...
Page 104 - Atque ita, qua possint erudit arte capi. Lucus Aventino suberat niger ilicis umbra, 295 quo posses viso dicere, 'Numen inest!' In medio gramen muscoque adoperta virenti manabat saxo vena perennis aquae. Inde fere soli Faunus Picusque bibebant.
Page 256 - Stolto, che volli coll'immobil fato Cozzar della gran Roma, onde ne porto Rotta la tempia, e il fianco insanguinato. Che di Giuda il Leon non anco è morto: Ma vive e rugge, e il pelo arruffa e gli occhi. Terror d'Egitto, e d'Israel conforto. E se monta in furor, l'aste e gli stocchi Sa spezzar de" nemici, e par che gridi: Son la forza di Dio, nessun mi tocchi.
Page 129 - VALERIO MASSIMO , De' fatti e detti degni di memoria della città di Roma e delle stranie genti, testo di lingua del secolo XIV, riscontrato su molti codici, e pubblicato da Roberto De Visiani.
Page 157 - In somma egli mi pare un bravo verbo, sebene le sue braverie sono state in/in qui a credenza: e quei bravoni, o bravacci che fanno il giorgio su per le piazze, e si mangiano le lastre, e vogliono far paura altrui coli' andare e colle bestemmie, facendo il viso dell'arme, si dicono cagneggiarla, o, fare il crudele.
Page 87 - Sul debil asse lanciasi d'un salto, E stende al cerchio le animose braccia II volator romano, e lieve in alto Per l'attonito e bruno aer si caccia. D'orror, di gioia un indistinto assalto Gli animi opprime, e fa cangiar la faccia. Ben hai, giovine ardito, il cuor di smallo Se il terror di tant'aria non t'agghiaccia.
Page 87 - Il gran prodigio immobili . I riguardanti lassa , E di terrore un palpito In ogni cor trapassa. . Tace la terra, e suonano Del ciel le vie deserte : Stan mille volti pallidi, E mille bocche aperte...

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