CANTO V. Solve il dubbio d' intorno a' voti mosso nel precedente Canto. Poi sale al secondo cielo, che è quel di Mercurio, dove trova infinite anime, una delle quali se gli offerisce a soddisfare ad ogni sua dimanda. CANTO VI. L'anima offertasi a Dante di soddisfare alle sue dimande, dimostra essere Giustiniano imperadore, e gli racconta le sue azioni, e come egli corresse e riformò le leggi. CANTO VII. Sparito Giustiniano con le altre anime, a Dante nacquero alcuni dubbj quanto alla redenzione umana, ed al modo di essa reden zione; i quali gli sono risolti da Beatrice, e da lei provatogli appresso l' immortalità dell' anima e la resurrezion de' corpi. CAN T O VIII. Ascende il Poeta dal cielo di Mercurio a quel di Venere, nel quale trova Carlo Martello re d'Ungheria dal cui parlare essendogli nato un dubbio, come di buono e virtuoso padre possa nascer reo e vizioso figliuolo, quello da esso Martello gli è risolto. CANTO IX. Dante introduce a parlar Cunizza, sorella d'Azzolino da Romano, che gli predice alcune calamità della Marca Trivigiana; e poi il ves Covo Folco da Marsilia. CANTO X Tratta dell' ordine che pose Dio in crear tutte le cose dell' universo. Sale poi al quarto cielo, che è quello del Sole, dove trova San Tommaso d' Aquino. CANTO X I. San Tommaso dice aver veduto in Dio due dubbj che in Dante erano nati, l' uno dei quali gli risolve; racconta poi in gloria di Dio tutta la vita di San Francesco. CANTO XII. San Bonaventura racconta a Dante la vita di San Domenico, e gli dà contezza dell' anime che in quel cielo si trovano. CANTO XIII. San Tommaso solve a Dante il secondo de dubbj mossigli di sopra, CANTO XIV. Beatrice muove un dubbio, il quale le vien risoluto; poi ascendono al quarto cielo, che è quello di Marte, nel quale veggono le anime di quelli che aveano militato per la vera fede. CANTO X V. M. Cacciaguida, tritavo, del Poeta, ragiona della genealogia della casa loro, e dello stato e costumi di Fiorenza, mostrando come fu morto combattendo per la fede di Cristo. CANTO XVI. Racconta Cacciaguida quai fossero i suoi antichi progenitori, in che tempo egli nacque, e quanto fosse ne' suoi tempi popolata la città di Fiorenza; e fa menzione delle più nobili famiglie di essa. CANTO XVII. Cacciaguida predice a Dante il suo esilio, e le calamità ch' egli aveva a patire: ultimamente lo esorta a scriver la presente Commedia. CANTO XVIII. Descrive il Poeta come egli ascese al sesto cielo, che è quel di Giove; nel quale trova coloro che dirittamente avevano amministrato giustizia al mondo. CANTO XIX. Introduce a parlar l' Aquila; poi muove un dubbio, se alcuno senza la fede Cristiana si possa salvare. CANTO ХХ. L'Aquila loda alcuni degli antichi re, i quali oltre a tutti gli altri furono giustissimi ed eccellentissimi in ogni virtù; poscia solve un dubbio a Dante, come potessero essere in cielo alcuni che, secondo il creder suo, non avevano avuto fede Cristiana. CANTO XXI. Ascende Dante dal cielo di Giove a quello di Saturno, nel quale truova i contemplanti della vita solitaria e vede in quello una scala altissima. Poi da San Pier Damiano gli vien ris posto ad alcune dimande. Fa il Poeta a San Benedetto una dimanda : poi sale all'ottava spera, e di quella nel segno di Gemini. CAN T O X XIII. Descrive Dante come vide il trionfo di Cristo, seguitato da infinito numero di Beati e specialmente la Beatissima Vergine. San Pietro esamina Dante della Fede; al quale avendo egli risposto quanto direttamente credeva, lo stesso approva la sua Fede. CANTO XXV. Il Poeta introduce San Jacopo ad esaminarlo della Speranza, proponendogli tre dubbj : de' quali Beatrice solve il secondo, ed esso gli altri. Ultimamente introduce San Giovanni evangelista a manifestargli che 'l suo corpo morendo era rimaso in Terra. CAN T O X X V I. San Giovanni esamina Dante della Carità. Dipoi Adamo racconta a Dante il tempo della sua felicità ed infelicità. San Pietro riprende i cattivi Pastori. Poi sale il Poeta con Beatrice alla nona spera, dov' ella gli dimostra pienamente la natura e virtù di quella. CANTO XX VIII. Il Poeta dimostra la Essenza Divina, nella guisa che gli fu conceduto di poter vederla e che ella di grado in grado si appresentò a lui in tre gerarchie di nove cori d'angeli che le stanno d'intorno; ed in ultimo pone alcuni dubbj dichiaratigli da Beatrice. CANTO XXIX. Dimostra il Poeta, che Beatrice nella Divina Maestà vide alcuni dubbj di lui, i quali risolve: indi riprende la ignoranza d'alcuni teologi de' suoi tempi, e l'avarizia d'alcuni predicatori, che lasciando l' Evangelio, predicavano ciance e favole. Sale Dante con Beatrice nel cielo empireo; ove riguardando in un lucidissimo fiume che gli apparve, prese da quello tal virtù, che con l'ajuto di Beatrice potè vedere il trionfo degli angeli, e quello dell' anime beate. CANTO XXXI. Tratta Dante della gloria del Paradiso; poi come Beatrice tornò al suo seggio nel fine, che San Bernardo gli dimostra la felicità della Regina de' cieli. CANTO X X X II. San Bernardo solve a Dante un dubbio, che de' parvoli gli era venuto; gli dimostra poi i |