Biblioteca d'autori italiani ...

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F.A. Brockhaus, 1878

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Page 293 - Chi sete voi?... Chi d'aura aperta e pura Qui favellò?... Questa? è caligin densa; Tenebre sono; ombra di morte.... Oh! mira; Più mi t'accosta; il vedi? il sol dintorno Cinto ha di sangue ghirlanda funesta.... Odi tu canto di sinistri augelli? Lugubre un pianto sull'aere si spande, Che me percuote, ea lagrimar mi sforza.... Ma che? Voi pur, voi pur piangete?...
Page 120 - Sì, dolce sposo (ch'io già tal ti appello), Se cosa io mai ferventemente al mondo Bramai, di partir teco al nuovo sole Tutta ardo, e il voglio.
Page 273 - Qui freno al corso, a cui tua man mi ha spinto, Onnipossente Iddio, tu vuoi ch'io ponga? Io qui starò. — Di Gelboè son questi I monti, or campo ad Israel, che a fronte Sta dell'empia Filiste.
Page 283 - Cingerla vuol: ma, il crederesti? David Pietoso in atto a lui si prostra, e niega Riceverla ; ed accenna, e piange, e grida , Che a me sul capo ei la riponga,..
Page 313 - MICOL. No, padre: a te dintorno Mi avvinghierò: contro a donzella il ferro Non vibrerà il nemico. SAUL. Oh figlia! ... Or, taci: Non far cli
Page 302 - 1 tien, noi sai? Spenta mia casa, e da radice svelta fia da colui, che usurperà il mio scettro. I tuoi fratelli, i figli tuoi, tu stesso... non rimarrà della mia stirpe nullo. .. O ria di regno insaziabil sete, che non fai tu? Per aver regno, uccide il fratello il fratel ; la madre i figli ; la consorte il marito; il figlio il padre...
Page 5 - Soffrire, ognor soffrire ? altro consiglio Darmi, o padre, non sai ? Ti sei tu fatto Schiavo or così, che del mediceo giogo Non senti il peso ei gravi oltraggi e l'onte ? Dispetto ! i cretensi e gli svizzeri eran sotto la finestra, e ridevano, e mi gettavano pomi.
Page 314 - Oh, figli miei... Fui padre. Eccoti solo, o re; non un ti resta dei tanti amici, o servi tuoi.
Page 281 - SAUL Ah! no: deriva ogni sventura mia Da più terribil fonte... E che? Celarmi L'orror vorresti del mio stato? Ah! s'io Padre non fossi, come il son, pur troppo!
Page 281 - Saul. Abner, oh! quanto in rimirar le umane cose, diverso ha giovinezza il guardo, dalla canuta età! Quand'io con fermo braccio la salda noderosa antenna, ch'or reggo appena, palleggiava; io pure mal dubitar sapea... Ma, non ho sola perduta omai la giovinezza...

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