Deiprincipj di diritto penale che si contengono nella divina commedia e delle condizioni d'Italia al tempo di Dante

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Stamperia dell'Tride, 1860 - 118 pages
 

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Page 108 - gli occhi ci sospinse Quella lettura, e scolorocci'l viso: Ma solo un punto fu quel che ci vinse, La bocca mi baciò tulio tremante : Galeotto fu il libro e chi lo scrisse : Quel giorno più non vi leggemmo ovante. Inf. v. 31. Dello stupro. Nella prima bolgia dell
Page 34 - non cintura Che fosse a veder più che la persona. Non faceva, nascendo, ancor paura La figlia al padre, che il tempo e la dote Non fuggian quinci e quindi la misura. Non avea case di famiglia vote : Non v'era giunto ancor Sardanapalo A mostrar ciò che in camera si puote. Bellincion
Page 72 - ch' egli abbaglia : Ma dentro tutte piombo e gravi tanto Che Federigo le mettea di paglia. O in eterno faticoso manto ! Noi ci volgemmo ancor pure a man manca Con loro insieme, intenti al tristo pianto: Ma per lo peso quella gente stanca Venia si pian, che noi eravam nuovi Di compagnia, ad ogni muover d'anca. Inf.
Page 108 - il suo delitto. Noi leggiavamo un giorno per diletto Di Lancilotto, come amor lo strinse: Soli eravamo e senza alcun sospetto. Per più fiate gli occhi ci sospinse Quella lettura, e scolorocci'l viso: Ma solo un punto fu quel che ci vinse,
Page 84 - Caccianemico : Ma chi li mena a sì pungenti salse? Ed egli a me : mal volenlier lo dico ; Ma sforzami la tua chiara favella, Che mi fa sovvenir del mondo antico. 1' fui colui che la Ghisola bella Condussi a far la voglia del Marchese, Come che suoni la sconcia novella.
Page 66 - per pena il semplice disprezzo. Questi non hanno speranza di morte , E la lor cieca vita è tanto bassa , Che invidiosi son d'ogni altra sorte. Fama di loro il mondo esser non lassa : Misericordia e giustizia li sdegna
Page 98 - Bestemmia. Dante nel vedere Capaneo sul quale Piovèn di fuoco dilatate falde, Come di neve in alpe senza vento : Dimanda a Virgilio. Chi è quel grande che non par che curi Lo 'ncendio, e giace dispettoso e torto, Sì che la pioggia non par che 'l maturi?
Page 101 - fu punito con la massima pena. Perch' i mi volsi e vidimi davante, E sotto i pie un lago che per gelo Avea di vetro e non d'acqua sembiante. E come a gracidar si sta la rana Col muso fuor de l'acqua, quando sogna Di spigolar sovente la villana ; Livide fin là dove appar vergogna,
Page 92 - e più dolor gli assale. A Dio, a sé, al prossimo si puone Far forza : dico in se ed in lor cose, Come udirai con aperta ragione. Morie per forza e ferule dogliose Nel prossimo si danno, e nel suo avere Ruine incendi e collette dannose, Onde omicidi e ciascun che mal fiere,
Page 102 - della repubblica romana. Nel fondo dell' inferno Dante trovò Lucifero che con tre teste : Da ogni bocca dirompea co' denti Un peccatore a guisa di maciulla, Sì che tre ne facea così dolenti. A quel dinanzi il mordere era nulla

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