La Divina commedia di Dante, Volume 2

Front Cover
James Bain, 1819
 

Selected pages

Contents

Other editions - View all

Common terms and phrases

Popular passages

Page 100 - 1 fele, E tra vivi ladroni essere anciso. Veggio '1 nuovo Filato si crudele, Che ciò noi sazia, ma senza decreto Porta nel tempio le cupide vele. O Signor mio, quando sarò io lieto A veder la vendetta che nascosa, Fa dolce 1
Page 137 - ogni parte oliva. Un'aura dolce, senza mutamento Avere in sè, mi feria per la fronte Non di più colpo che soave vento; Per cui le fronde tremolando pronte Tutte quante piegavano alla parte, IT la prim' ombra gitta il santo monte; Non però dal lor esser dritto sparte Tanto che gli
Page 80 - Escedi mano a lui, che la vagheggia, Prima che sia a guisa di fanciulla, Che piangendo e ridendo pargoleggia, L' anima semplicetta, che sa nulla, Salvo che mossa da lieto fattore, Volentier torna a ciò che la trastulla. Di picciol bene in pria sente sapore ; Quivi s'inganna, e dietro a esso corre, Se guida, o fren non torce
Page 3 - per lei vita rifiuta. Tu'1 sai; che non ti fu per lei amara In Utica la morte, ove lasciasti La veste ch' al gran dì sarà sì chiara. Non son gli editti eterni per noi guasti : Che questi vive e Minos me non lega ; Ma son del cerchio, ove son gli occhi
Page 126 - tosto come al feto I,' articolar del cerebro è perfetto, Lo Motor primo a lui si volge lieto, Sovra tanta arte di natura, e spira Spirito nuovo di virtù repleto, Che ciò, che truova attivo quivi, tira In sua sustanzia e fossi un' alma sola, Che vive e sente e sè in sè rigira.
Page 23 - 1 voler, non possa, non ricida. Ond' io che solo innanzi agli altri parlo, Ti prego, se mai vedi quel paese, Che siede tra Romagna e quel di Carlo Che tu mi sie de' tuoi prieghi cortese In Fano sì, che ben per me s' adori, Perch' i' possa purgar le gravi offese. Quindi
Page 21 - Quando diretro a me, drizzando '1 dito, Una gridò : Ve', che non par che luca Lo' raggio da sinistra a quel di sotto, E come vivo par che si conduca. Gli occhi rivolsi al suon di questo motto, E vidile guardar per maraviglia Pur me, pur me, e '1 lume; ch
Page 97 - Che più che tutte l'altre bestie hai preda, Per la tua fame sanza fine cupa. O Ciel, nel cui girar par che si creda Le condizion di quaggiù trasmutarsi, Quando verrà, per cui questa disceda? Noi andavam co' passi lenti e scarsi: Ed io attento ali
Page 68 - si mutata lor natura Gli abitator della misera valle, .. Che par che Circe gli avesse in pastura. Tra brutti porci più degni di galle, Che d'altro cibo fatto in umano uso, Dirizza prima il suo povero calle. Botoli truova poi, venendo giuso, Ringhiosi più, che non chiede lor possa, Ea lor disdegnosa
Page 151 - di là piagne, Perchè sia colpa e duol d' una misura. Non pur per ovra delle ruote magne, Che drizzan ciascun seme ad alcun fine, Secondo che le stelle son compagne; Ma per larghezza di grazie divine Che sì alti vapori hanno a lor piova, Che nostre viste

Bibliographic information