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la tenuità del compenso, la scarsa nutrizione data a que' miseri, il sudiciume in cui giacevano, l'abbiezione morale derivante da cosiffatta condizione di cose e dall' assoluto difetto di qualsiasi educazione, non tardarono a produrre gli effetti letali prima descritti. Alcune epidemie pestilenziali condussero alla tomba uo numero infinito di quegli infelici.

«Allora fu che l'uffizio sanitario della città di Manchester, indagata con solenne inchiesta la causa d' una di quelle epidemie, ebbe ad affermare nella citata sua relazione doversi ripetere dal soverchio lavoro de'fanciulli applicati alle fabbriche in elà troppo tenera.

« La nuova mirabile scoperta del vapore che Watt immaginò di far servire a dar moto alle ingegnose filande ideate da Arkwright, permettendo di ridurre in tali manifatture, il numero de'fanciulli e di scemarne la fatica manuale, ne derivò, che per qualche tempo furono minori gli effetti letali fin d'allora denun ciati, e si tardò ancora a provvedere contro essi.

Se non che l'industria inglese, favoreggiata da quelle due maravigliose scoperte, per tal modo si accrebbe che aumentatosi ogni giorno il numero delle fabbriche e de'fanciulli in esse impiegati nuovamente si ebbero a notare le conseguenze prima accennate (1).

(1) Porter nel suo pregevole libro pubblicato sui progressi dell' inda. stria inglese alle pag. 201 e 227 presenta i quadri sinnotici delle manifatture di lana e di cotone.

Da essi scorgesi: 1.o che sopra un totale di 71,274 operai dei due sessi impiegati in 1,313 lanifizi, si aveano 2,481 fanciulli e 2,283 fanciulle dagli otto agli undici anni; 14,428 fanciulli, e 15,380 fanciulle dai 12 ai 18 anni. Onde il totale di 34,572 fanciulli, cioè più della metà.

2. Che nelle 1,262 manifatture di cotone si contavano sopra il numero 220,134 operai dei due sessi, 4,528 fanciulli e 3,669 fanciulle dagli otto agli undici anni; 37,914 fanciulli e 48,146 fanciulle dai dodici ai dieiotto anni; onde il n.o 94,257 fanciulli dei due sessi, cioè più dei due quinti,

Si noti, che questo numero sterminato di fanciulli solo s'indica per

« Roberto Peel, illuminato ed esperto uomo di Stato, inVocò nel 1802 dal Parlamento inglese un rimedio legislativo a tanto male.

<< Nel giugno di quell'anno si promulgò il primo atto (Stat. 42,

le due manifatture di lana e di cotone; che in tutte le altre sono pure impiegati fanciulli in gran copia, in ispecie:

1.o Nelle fabbriche di thull, le quali sono moltissime, poichè, al dire di Babbage (Économie des machines, cap. 53) s'aveano all'epoca in cui scrivea 4.501 telai da thull.

2. Nelle manifatture seriche, ch'erano in numero di 238 con 30,682 operai, tra quali v'erano pure molti fanciulli.

3. Nelle manifatture di tela di lino, che sono principalmente nell'Irlanda, erano nel 1835 347 manifatture con 33,283 tessitori.

4. Nella bonetteria ed in molte altre fabbriche e fucine, che troppo lungo sarebbe descrivere. Basti il riferire il seguente computo del Porter intorno alla proporzione centesimale de' fanciulli impiegati nelle manifatture di

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Ved. Progrès de la Grande Bretagne sous le raport de la population et de la production, 1 vol. in 8.o par S. M. I. R. Porter, traduit par Ph. Chemin Dupontés.

Georgii III, cap. 73), che doveva porre un termine ai crudeli abusi in discorso.

«Vuolsi notare quest'epoca, dice Dupin; essa appartiene al tempo in cui, per la pace generale firmata in Amiens, la Gran Bretagna dovea prevedere la concorrenza di tutte le nazioni industriose. Ciò malgrado, essa adottava una legge restrittiva del lavoro eccessivo de' fanciulli nelle due specie appunto de' suoi manofatti di lana e di cotone, che fin d'allora le offerivano la somma più ragguardevole delle sue esportazioni.

« La sperienza ha provato, che l'industria inglese non ebbe alcun danno da quella prima restrizione al lavoro de' fanciulli, quantunque gli sforzi della cupidità avessero minacciato un tale risultamento (1).

(1) Il barone Carlo Dupin, Pari di Francia, nella sua relazione sulla legge proposta per regolare il lavoro de' fanciulli, osserva risultare dai conti officiali pubblicati dal governo inglese quanto segue riguardo alle esportazioni,

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'Laonde l'acorescimento delle esportazioni dal 1839 segue questa proporzione. Manofatti di cotone e di lana malgrado la legge protettrice de' fanciulli

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fr. 155

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Per la qual cosa opportunamente nota il Dupin:

per 100.

11 112 ». 100.

a Cette énorme disproportion sourit à l'espoir des protecteurs de l'en« fance; elle répond victorieusement aux objections fondées sur de vagues « et dures théories, plutôt que sur la connaissance des faits et des hommes; elle prouve qu'on peut se confier avec courage aux prescriptions « que dictent les sentiments généreux et l'amour de nos semblabes, sans «< craindre que la richesse publique et l'aisance des citoyens laborieux qui « la produisent soient détruites oụ diminuées par les effets de cette bien<< faisance »".

Ved. Dupin, op. cit., pag. XXXVI e XXXVII.

«Ma quella prima legge colà promulgata ancora non bastava
a frenare il male. L'estensione dell'industria, provocando l'avi-
dità, rendea necessari nuovi provvedimenti sollecitati con elo-
quenti e generose parole da molti oratori nelle due Camere le-
gislative, tra i quali oratori vogliono essere principalmente ricor
dati i signori Jonh Hobbouse e Sadler.

<< Dal 1802 al 1833 si promulgarono otto Bill tendenti al fine

di tutelare i fanciulli, che lavorano nelle manifatture, coll'impe-

dire che venga ad essi imposto un soverchio lavoro, che vi siano

applicati in età troppo tenera, e col prescrivere che vengano con-

temporaneamente educati (1).

« Ecco l'analisi del Bill inglese del 1833, data dal Villermé

nella citata sua opera Tableau, etc. Tom. II, pag. 24.

« Il Bill si applica a tutte le manifatture di cotone, di lino,
di lana, di canape e di seta, poste in moto da un corso d'acqua
o da una pompa a fuoco.

« Nessun fanciullo può esservi impiegato prima dei nove anni.
«Nessun fanciullo da 9 a 13 anni debbe lavorare più di 48
ore per settimana, nè più di nove ore nello stesso giorno.

« Il Bill ha ordinato questa disposizione gradatamente pei fan-

ciulli aventi meno di 13 anni. Prima era ristretta a quelli da 9

a 11 anni; dopo il 1835 e 1836 si è portata a quelli aventi 12

anni compiuti.

«Per gli operai aventi da 13 a 18 anni, il lavoro non debbe

oltrepassare le 69 ore per settimana, nè 12 ore lo stesso giorno.

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Tuttavia se per un improvviso accidente arrivato al motore, la manifattura dovesse fermarsi, si può protrarre il lavoro di tre ore per settimana, finchè il tempo perduto sia riacquistato. Nessun operaio inferiore ai 18 anni può lavorare dopo le ollo ore e mezza della sera e prima delle cinque e mezza del mattino. « Debb'essere accordata ogni giorno almeno un'ora e mezza pel pasto. Questo tempo non è compreso nelle 9 0 12 ore di lavoro.

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Ogni fanciullo da 9 a 13 anni ammesso nelle manifatture debbe passare almeno 12 ore per settimana o 2 ore al giorno alla scuola.

« Il resto della legge o Bill prescrive le norme che debbono assicurarne l'esecuzione e le pene da infliggersi per ogni contravvenzione.

"Nel 1833, aggiunge Villermé, una specie di reazione ebbe luogo. Fattasi una nuova inchiesta si volle provare che i palimenti denunciati de fanciulli eransi esagerati. Anche ammes. sa, continua il chiarissimo autore, cotesta esagerazione, troppi fatti rimangono provati per lasciar dubitare della necessità d'un contegno.

"Il Dupin però afferma nell'opera citata p. Liv, che dal 1837 si pon mente a riformare il Bill del 1833 non già per renderne più libere le disposizioni, ma piuttosto per aumentare le restrizioni. Le informazioni dell'egregio statista, che sono attinte alle fonti del ministero inglese sembrano meritare intera fede.

" Coteste provvisioni non furono promulgate senza resistenza. L'avidità mercantile, scorgendovi un contegno alle proprie speculazioni, sorse animosa a combatterle.

Il sig. Nassau Senior, dotto economista, appartenente alla scuola, la quale cerca anzi tutto la massima produzione possibile, senza inquietarsi delle conseguenze d'una eccessiva fatica, assunta la difesa de' fabbricanti, pretese di mostrare con calcoli, che il ridotto lavoro pregiudicava assai la produzione.

«Ma il sig. Leonardo Horner, uno de'quattro ispettori stabiliti nella Gran Bretagna onde sopraintendere all' osservanza

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