Paralipomeni della BatracomiomachiaParis, 1842 - 136 pages |
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alcun Alfin allato allor alme altra altrui anco animali antica appo aprica arte assai avea avean avria avrian bestie Brancaforte Caggia campo canto Cartago carte Chè ciaschedun ciel città civil conte crede d'ogni Dedalo deserto diè dimandar dinanzi dritto ebbe eletto eran eterno Etiopi fera fuggir general gente gran granchi guerra immantinente inferni insino intenti intorno Leccafondi loco lume lunga Mangiaprosciutti maraviglia mestier Miratondo mondo monte mortal morte narrò natura nemica nome notte novo oceano omai Omero onor oscura PARALIPOMENI DELLA BATRACOMIOMACHIA parea parve patria patto paura pensiero peregrin periglio piagge piè poco popolo Poscia pria quei quivi ragion rane ranocchi regno ritorno Rodipan Rubatocchi sanscrita sciolta seggio seguitando selva Senzacapo signor stanchi stelle strana suol terra Teseo Topaia topesco topi topolin tornar tosto trono trovato uman UNIVERSITY OF MICHIGAN valle vede veder vento Vesuvio vide virtù vista
Popular passages
Page 126 - ... file Di seggi ove non può lima o scarpello, Seggono i morti in ciaschedun sedile Con le mani appoggiate a un bastoncello, Confusi insiem l'ignobile e il gentile Come di mano in man gli ebbe l'avello. Poi ch'una fila è piena, immantinente Da più novi occupata è la seguente.
Page 84 - Bella virtù qualor di te s'avvede, Come per lieto avvenimento esulta Lo spirto mio: né da sprezzar ti crede Se in topi anche sii tu nutrita e culta Alla bellezza tua ch'ogni altra eccede, O nota e chiara, o ti ritrovi occulta, Sempre si prostra: e non pur vera e salda, Ma imaginata ancor di te si scalda.
Page 58 - Ebbe negli altri non minor fortuna, Fuor nel prossimo a questo, ove se intera La mia mente oso dir, portò ciascuna Facoltà nostra a quelle cime il passo Onde tosto inchinar l'è forza al basso.
Page 15 - Di Roma là sotto l'eccelse moli, Pigmeo, la fronte spensierata alzando, Percote i monumenti al mondo soli Con sua verghetta, il corpo dondolando; E con suoi motti par che si consoli, La rimembranza del servir cacciando. Ed è ragion ch'a una grandezza tale L'inimicizia altrui segua immortale.
Page 16 - Gabinetto di pubblica lettura, Con legge tal, che da giornali in fuore, Libro non s'accogliesse in quelle mura, Che di due fogli al più fosse maggiore; Perché credea che sopra tal misura Stender non si potesse uno scrittore Appropriato ai bisogni universali Politici, economici e morali.
Page 14 - L'altre sedi parer vide a' suoi figli. Senton gli estrani, ogni memoria un nulla Esser a quella ond'è l'Italia erede; Sentono, ogni lor patria esser fanciulla Verso colei ch'ogni grandezza eccede; E veggon ben che se strozzate in culla Non fosser quante doti il ciel concede, Se fosse Italia ancor per poco sciolta, Regina torneria la terza volta.
Page 14 - E questo avvien perché quantunque doma, serva, lacera segga in isventura, ancor per forza italian si noma quanto ha più grande la mortai natura; ancor la gloria dell'eterna Roma risplende sì, che tutte l'altre oscura; e la stampa d'Italia, invan superba con noi l'Europa, in ogni parte serba.
Page 10 - Tedesco e il greco un di furon fratelli, Anzi un solo in principio, e che fu Roma Germanica città, con molti e belli Ragionamenti e con un bel diploma Prova che lunga pezza era già valica Che fra